"Il
mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fa
produrre gli avvenimenti; un gruppo un po’ più importante che veglia alla loro
esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che
giammai saprà ciò che in realtà è accaduto". (Nicholas Murray Butler)
fragmenta
- Viviamo nel tempo di un’eminente/imminente profezia, confusa al profondo
‘sonno verticale’ in cui è sprofondato l’uomo della presente età, letteralmente
in balia delle forze dissolutive. L’uomo moderno è sospinto a forza multipla
nelle regioni inferiori dello spirito, dimostrando di aggirarsi smarrito nelle
sue stesse caligini, in cui sembra perennemente oscillare tra il letargo e
l’allarme.
E’
nell’attuale deterioramento cognitivo che dovrà esaurirsi l’interezza del
presente Ciclo. Qui ed ora, ad ogni singolo istante, l’invisibilità del nostro
nucleo emozionale riveste l’insieme di quei significati, propriamente
spirituali, che sono di preludio al ‘momento’ fatidico della decisione ultima dell’animo,
della sua specifica facoltà determinativa riguardante gli esiti della sua lotta
cosmica, che dimostra di culminare proprio di questi tempi, definiti appunto
come ‘ultimi’ e dove, insospettabilmente, confluisce il significato
(propriamente metastorico) di un intero ciclo di civiltà; la cui stima
residuale converge nell’interiorità di ogni coscienza vigile.
Oggi,
l’esigenza preminente dell’individuo dovrebbe consistere nella sua facoltà di
pervenire a quelle ragioni (meno evidenti) che ne causano il declassamento
vitale, diminuito a mero dato di statistica. Ciò conferisce all’esistenza un
valore assolutamente marginale, un’equivalenza standardizzata –
consumatore/cavia – che,
dall’istituzione degli stati moderni in poi, proditoriamente salda la persona
alla sua nuova identità giuridica fittizia, appositamente congegnata per
separarla irrimediabilmente dal suo autentico valore identitario.
Ormai,
non si tratterebbe di credere o non credere alle più disparate teorie
cosiddette ‘complottiste’, quanto, invece, di comprendere cosa accade dietro
l’evidenza manifesta di questo nuovo riassetto sociale estremamente artefatto. Peraltro,
il termine stesso ‘complottismo’ è una ‘definizione surrogato’ che le forze del
sovvertimento mondiale hanno escogitato per delegittimare indagini non
allineate alla versione ufficiale e, peraltro, possono agevolmente contraffarne
le stesse tesi mediante apposite falsificazioni. Ciò fa parte di quel processo
di contraffazione e ‘normalizzazione’ (svalutazione) di tutti quei significati
reconditi, che da sempre si coniugano all’esercizio del potere e che
attualmente sono riversati in massima parte nelle tecniche della ‘strategia di
distrazione di massa’.
Le
diverse teorie ‘complottiste’, alla fine, vengono metabolizzate dal sistema,
che attrae nelle sue dinamiche le stime di critiche pienamente legittime al
potere costituito, non prima d’averne snaturato le motivazioni originarie in
occasioni di pretesti commerciali 'alternativi', divulgandone le
argomentazioni sotto una luce completamente falsata, le cui ragioni solo in
apparenza sembrano fondate ma che in realtà contengono un sostanziale
principio di inautenticità, (per esempio nell'estrema semplificazione della
complessa realtà dei fatti sociali e spirituali) che elimina ogni stima di
credibilità dalle argomentazioni avanzate.
Le
ragioni profonde della critica al potere, in ogni caso, sono destinate ad
apparire sempre più distanti dalla sensibilità generale, questo perché la
circostanza che rende coesa l’odierna società di massa non è nemmeno più
istituita sul perseguimento di un comune interesse, fosse questo anche riferito
ad un solo obiettivo materiale, quanto, piuttosto, il suo agglomeramento è
unicamente garantito da una smisurata forma di assuefazione mimetizzata che, qualunque sia il grado di benessere
materiale ottenuto, rende gli individui succubi di consuetudini sostanzialmente
impoverenti.
Le
facoltà cognitive dell’uomo medio sono già pesantemente compromesse da decenni
di accorte manipolazioni massmediatiche, la cui opera di condizionamento
subliminale, nondimeno, è rafforzata da invincibili ‘sigilli’ semantici di
comprovata potenza suggestiva e costituiti da parole quali: ‘crescita’,
‘ripresa’ ‘avanzamento’, ‘progresso’, ‘emancipazione’. Ugualmente, nel campo
della demagogia mistica, vocaboli come ‘perdono’ ‘misericordia divina’, ‘stato
di grazia’, costituiscono i segnali di attivazione di una suggestione deviante,
che propaga la pseudo morale di cui da sempre si avvalgono le forze della
dissoluzione, il cui reale obiettivo prevede l’annientamento dell’ingenita
saldezza etica dell’uomo.
La
dottrina fasulla di cui si avvalgono a differenti livelli, in definitiva, dovrà
sempre insistere sull’idea melensa e indegnamente consolatoria del ‘perdono
divino’ e della ‘misericordia celeste’. Convincimenti davvero infidi e solo
apparentemente positivi, che nascondono sotto il manto della cosiddetta
‘provvidenza’ un’equivoca circostanza d’incondizionata sottomissione psichica,
nonché, di paura superstiziosa che accelera il processo di caduta della
coscienza; in tal modo continuamente raggirata da false lusinghe di salvezza. Le
forze ‘sotterranee’ che presiedono al sovvertimento mondiale, sanno
perfettamente quanto sia fondamentale annientare l’autentico elemento
sovrannaturale nella natura umana, poiché l’unica aspirazione che intendono
realizzare riguarda l’atavico desiderio d’incondizionato assoggettamento
dell’animo.
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