29/01/19

Congo: il genocidio dimenticato - aggiornato


La Repubblica Democratica del Congo è da secoli teatro di massacri inauditi. Già terreno di conquista coloniale del Belgio, è purtroppo piena di risorse minerarie preziose, indispensasbili per l'odierna industria dell'elettronica. La popolazione viene tenuta divisa in etnie contrapposte l'una contro l'altra armate ed i militari procedono a massacri indiscriminati di civili inermi. La stima delle vittime negli ultimi due secoli è di svariate decine di milioni di morti. Un massacro di proporzioni gigantesche a cui i media di regime europei hanno dato pochissimo spazio.


Di fronte a queste tragedie, all'indifferenza mondiale, alla rapacità delle multinazionali, stupisce che una signora originaria congolese, la Kyenge, si spertichi per stigmatizzare la situazione italiana nel settore dei diritti civili o dell'integrazione. Si tratta infatti di elementi risibili di fronte alla catastrofe umana presente nel suo paese d'origine. Si reca verso la nave dell'oscura ONG Sea-Watch per verificare lo stato dei 47 poveri migranti con un bagno solo a disposizione (ma con uno smartphone a testa), lasciati all'ancora solo per creare problemi al governo italiano, e non si reca nel suo paese d'origine per verificare l'entità dei massacri? Il problema è un cesso da condividere in 47 oppure il genocidio di milioni di persone?    
 

Tutto è finzione, propaganda, distrazione, lavaggio del cervello di massa. Tutto segue un copione indecente e disumano. Le massonerie sataniste internazionali desiderano mettere in ginocchio un paese ricco e civile come il nostro e utilizzano tutti i mezzi (e i tanti kapò) di guerra psicologica per farlo, oltre ovviamente alle leve finanziarie, saldamente nelle loro mani.

Gli 'accoglitori' dovrebbero gioire della meravigliosa solidarietà che i civilissimi popoli italiani continuano a dimostrare verso tutti gli esseri umani in difficoltà, ed invece ne indicano i minimi difetti, come quello di aver esaurito le risorse per 'accogliere', dovuta ad un momento di crisi profondissima e ingente povertà diffusa come questo.


Tutto ciò dovrebbe far riflettere sullo stato penosissimo dell'informazione di regime nonché sullo stato mentale dei nostri consimili, disabituati al ragionamento, grazie al lavaggio del cervello che subiamo fin da piccoli, grazie alle arti, ormai ben collaudate, della propaganda sottile. Si dovrebbe riflettere infine su chi siano realmente i manipolatori e cosa vogliano da ognuno di noi. Nessuno escluso.

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