31/03/18

Tir turchi e scomode verità


Un TIR turco di 12 metri entra indisturbato nel cuore della cosiddetta ‘green zone’ a Roma, quella porzione del centro ‘blindata’ dalle forze dell’ordine per prevenire eventuali atti di terrorismo . Ciò avviene nei giorni di Pasqua in cui è stato dato massimo risalto alle operazioni di contrasto del fenomeno e di grande allerta nazionale. Questa svista non è isolata. Anni orsono in un altro periodo di intensa emergenza terroristica, una troupe dell’Espresso entrava nei meandri dell’aeroporto Leonardo da Vinci sempre a Roma, accedendo ai depositi bagagli ed ai quadri di comando elettrici, indisturbata. Questi eventi dovrebbero far riflettere sulla reale consistenza e genesi del cosiddetto terrorismo di matrice fondamentalista, invero inesistente. Non si tratta di negligenze: se la minaccia fosse stata reale, il TIR non sarebbe dovuto arrivare dov’è invece giunto, il giornalista e l’operatore non avrebbero potuto circolare indisturbati per ore.

La messinscena terroristica serve a creare dissonanza cognitiva, suggerire l’indispensabilità del governo centrale, tenere la popolazione in uno stato di calma apparente insinuando comunque una nota d’ansia, sviare l’attenzione dagli enormi problemi reali che insistono sul paese. Come fu per il terrorismo politico degli anni settanta, si utilizza lo spauracchio delle azioni violente ed irrazionali per consolidare il consenso verso le istituzioni, il vero pericolo per la popolazione. Chi sono i veri terroristi?

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