Il
Senso Profondo del Superficiale Non-Senso
Un
manipolo di esseri umani dalle spiccate qualità creative e dotati di una
sensibilità fuori dell’ordinario, si ritrovarono in Svizzera, in fuga dall’Europa,
poco prima dello scoppio della prima guerra mondiale.
Tali
individui decisero di nominarsi DADA, un nome che ‘non significa nulla’ ed
adoperarono un aureo non-senso come matrice comune dei loro lavori teatrali,
pittorici e letterari. Essi erano in fuga dai totalitarismi, dall’apparente
logica produttiva, dal sedicente progresso, dalle tetre filosofie, dalle
deliranti eugenetiche, dallo scientismo autoritario, dalla propaganda di regime.
In poche parole erano in fuga dal futuro presagito. La loro sensibilità li
aveva condotti in dimensioni sicure ancorché ignote ai loro contemporanei.
Il
loro messaggio, ancor’oggi poco apprezzato e compreso, risuona grandiosamente
come un grido di libertà puro ed esaltante. La loro felicissima ironia amplia
gli spazi immaginifici dell’essere umano: giocando erano certi di fare la cosa più seria possibile. Il loro esempio è attualissimo.
Ironia,
nonsenso, illogicità sono le armi affilate che ci hanno insegnato ad
usare. Solo un vero essere umano può comprenderne le profonde potenzialità, da utilizzare con sorprendente efficacia in questo drammatico momento storico che assomiglia spaventosamente a quella prima anteguerra demoniaca. Grazie a loro.
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