L’ennesimo falso
evento, quello della cosiddetta ‘strage di Orlando’, ci costringe a fare alcune
riflessioni.
La scansione del tempo è ormai una tessitura artificiale di eventi. Tali eventi non hanno un’origine spontanea o casuale ma sono il frutto di ponderata progettazione. In un crescendo di comicità e pressapochismo, questi episodi terroristico/mediatici si espandono in un parossismo surreale e grottesco, definendo uno scenario collettivo di dissoluzione quasi demenziale.
Presunti terroristi bislacchi
operano in modo schizofrenico e masochistico in vista di un risultato
controproducente ed indifferente dal punto di vista strategico.
Queste operazioni
artificiose sono generate ad uso e consumo dei mass-media. I media di regime
sono parte integrante della cupola progettuale. L’evento posticcio quindi si
alimenta esclusivamente all’interno della cornice mediatica. Se fosse ignorato
dai media, semplicemente non esisterebbe.
Lo scopo di queste
carnevalate è quello di produrre una reazione psicologica di massa. Non
si tratta di condizionare la storia o le decisioni geopolitiche ma di insistere
in un solco già ben evidente all’interno della psiche collettiva dell’umanità,
quella già raggiunta dai mille tentacoli dei media.
La reazione psicologica desiderata non è lo sdegno o l’empatia (emozioni quasi scomparse) ma la conferma interiore di categorizzazioni imposte, indispensabili a mantenere attivo un controllo mentale di massa.
Possiamo quindi
affermare che lo scopo di tanto lavorio sia il controllo delle menti?
Dopo l’11 Settembre
2001, lo scenario imposto richiede la partecipazione dell’immancabile terrorista
integralista (sostituibile alla bisogna con un pazzo ossessivo), di alcune
vittime innocenti ed ignare, di tetri funzionari statali impacciati ma risoluti
ed una pletora di pecore belanti, i giornalisti di regime che, forse, sarebbe
meglio definire araldi.
Il pacchetto
confezionato è sempre lo stesso, a cambiare sono solo i suoi contenuti
apparenti.
La sensazione
lasciata nelle menti dei popoli è quella dell’impotenza, della necessità di un
controllo capillare, dell’imprevedibilità della tragedia, in poche parole:
insicurezza, paura, desolazione.
Che un essere
umano, per follia o ideologia, possa compiere atti disumani è il messaggio di
fondo. Spunta quindi la trappola della diffidenza universale. Diffidenza verso
i ‘diversi’ perché spiritualmente impegnati, perché eticamente distanti dagli
stereotipi oppure perché disarmonici con il costrutto artificiale della moderna
vita associata: un insieme di nevrosi, auto inquisizione, diritti negati,
morale azzerata, profitto e diseguaglianze.
Il terrorismo
artificiale vuole quindi promuovere lo status quo materialista? E’ solo una
manovra terminale per tentare di mantenere in vita il sistema socio-finanziario occidentale?
Quel castello di pseudo valori che è in procinto di crollare? Probabilmente si e questo è il motivo principale per ritenerlo frutto del sistema di potere che
dovrebbe invece essere l'obiettivo da distruggere.
Il problema adesso è: con quale logoro canovaccio vorranno sostituirlo?
Il problema adesso è: con quale logoro canovaccio vorranno sostituirlo?