L’immigrazione
dal nord Africa, dal medio e dall'estremo Oriente verso i lidi europei non è un fenomeno naturale
ma una fredda operazione di ingegneria sociale. L’ingresso di immigrati avviene
per seduzione, espansionismo oppure per deportazione coatta ed il fine è quello di creare
caos, disordini sociali per comporre, pian piano, una società mista e per
questo più malleabile, dimentica dei propri diritti e delle proprie origini.
Questo articolo di PIANETAX ci aiuta a comprenderne le strategie operative di
queste operazioni, proprie di tutte le dittature di ogni tempo:
IlGiornale - I PM di Milano
accolgono tutti: “Migranti poveri come rifugiati”. Il tribunale di Milano ci
impone di accogliere tutti: “Migranti economici come profughi” - Facendosi scudo con la
Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, come racconta a la Stampa il
giudice del Tribunale di Milano Federico Salmeri, difende l’ordinanza con cui ha
concesso a un 24enne del Gambia il permesso di soggiorno in virtù della
protezione umanitaria. Permesso che gli era stato rifiutato dalla Commissione
territoriale.
“Ogni individuo – ha spiegato Salmeri alla Stampa – ha il diritto a un tenore
di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua
famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario,
all’abitazione, alle cure mediche e ai servizi sociali essenziali”. Per il
magistrato la povertà è, dunque, una condizione sufficiente a garantire ai
migranti che sbarcano in Italia il diritto di asilo. L’ordinanza emessa dal
tribunale di Milano è subito arrivata alle ong, che offrono assistenza ai
disperati nei centri di prima accoglienza, e rischia di essere un invito (e un
lasciapassare) ai migranti economici che vogliono imbarcarsi per l’Italia. “Ma
ci rendiamo conto? – sbotta il senatore Roberto Calderoli in base a questa
sentenza un miliardo di poveri africani ed un altro miliardo di poveri asiatici
avrebbero il diritto di ricevere il permesso di soggiorno e restare qui in
Italia”.
L’interpretazione data dal tribunale di Milano rischia di aprire la strada a
riconoscimenti di massa. “Il riconoscimento di un diritto fondamentale –
ribadisce Salmeri alla Stampa – non può dipendere dal numero di soggetti cui
quel diritto viene riconosciuto. Per sua natura, un diritto universale non è a
numero chiuso”. Il fatto stesso che si mettano in viaggio, per il magistrato è
abbastanza per dire che non hanno altra possibilità. “Apparirebbe infatti
contraddittoria e inverosimile – spiega il giudice – la scelta del ricorrente
di percorrere un viaggio così tanto lungo, incerto e rischioso per la propria
vita, se nel Paese di origine godesse di condizioni di vita sopra la soglia di
accettabilità”. Da qui la bocciatura del rimpatrio: “Lo porrebbe in una
situazione di estrema difficoltà economica e sociale, imponendogli condizioni
di vita del tutto inadeguate, in spregio agli obblighi di solidarietà nazionale
e internazionale”. La presa di posizione del tribunale di Milano ha mandato su
tutte le furie la Lega Nord. "Ricordo che non spetta ai giudici scrivere le
leggi, non avendo loro il potere legislativo e non essendo eletti dal popolo –
ha commentato Calderoli – a loro tocca solo applicarle, quelle vigenti". (fonte: http://www.ilgiornale.it/ )
Qualcuno si
stupisce, ingenuamente di una sentenza come questa. Stupore immotivato. In Italia, dalla legge Martelli in poi, è impossibile espelle un immigrato
clandestino contro la sua volontà. La legge Bossi-Fini fu azzoppata nel giro di
pochi mesi da sentenze della corte costituzionale. Se voi ricorrete in
cassazione passa un quarto di secolo ma per impedire
l’espulsione coatta dei criminali la giustizia ci impiegò poco tempo.
Questo magistrato ha emesso una cosiddetta sentenza-pilota al pari di quelle di
altri contro i crocefissi e in favore degli spacciatori di droga. Evidentemente
egli è un massone o agisce su ordine del Quirinale che ha deciso di fare
affluire diversi milioni di africani in Europa attraverso la penisola italiana.
PD e M5S hanno preparato il terreno legislativo tramite abolizione del reato di
clandestinità, depenalizzazione dei reati commessi dagli immigrati e ‘ius soli’.
Beppe Severgnini, dalle colonne del New York Times (!), ha scritto che l’Italia
deve regalare terre incolte ai “migranti” in Abruzzo e Sardegna. la regione
Lombardia dell’agente Maroni sta censendo i terreni incolti. Sospetto, anche in
questo caso, per darli in affido ai “richiedenti asilo”. Per noi invece nessun
“regalo”, solamente più tasse, meno servizi e tante vessazioni. (PianetaX)
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