Le regioni italiane con il maggior numero di logge massoniche attive sono la Toscana (300 logge) e la Sicilia (altrettante). Nel resto d’Italia opererebbero 100 logge, il che da l’idea di cosa rappresenti l’occulto per le due regioni italiche sopra citate.
In
Sicilia è stato eletto l’ineffabile presidente ROSArio CROCEtta.
La magistratura indipendente residua (?) vorrebbe dunque capacitarsi dei
legami tra mafie e massonerie, soprattutto riflettendo sull’alto numero di
logge presenti nella regione simbolo della mafia nel mondo.
La
Sicilia è terra di predazione, da sempre. Terra di una bellezza
incomparabilmente sublime, immersa nel mediterraneo da cui a preso il meglio
del meglio in ogni settore, è oggi terra dell’orrore, del malaffare, dello
spreco e del saccheggio ambientale. Nessun luogo del mondo vede confrontarsi il
bene ed il male come in Sicilia. Era una terra manichea, dove il grigio non esisteva.
Le
persone più oneste ed amabili vivevano in Sicilia, accanto a quelle più violente
e spregevoli. Luoghi di una bellezza disperante, risiedevano accanto all’inferno
ambientale. La Sicilia era la concreta realizzazione della dualità come principio
motore dell’universo in perenne e necessario equilibrio.
Ritualizzare il crimine per disporre del bene, dovrebbe quindi essere il modus operandi
delle sette siciliane, così come i sacrifici umani servivano ad immaginare un futuro radioso. Peccato che il
risultato finale stia assomigliando sempre più ad un osceno pantano grigiastro
in cui sguazzano i topi.
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