Tutto procede, a
passi rapidi, per l’instaurazione di una società sterile e digitalizzata. Osserviamo
il nostro ambiente. Le informazioni che scambiamo in veste privata e pubblica,
sono state digitalizzate. Il format digitale è costrittivo, comunque lo si
possa espandere e considerare equivalente all’analogico. Le interazioni sono
ristrette in casellari preconfezionati, le possibilità espressive ridotte al
minimo.
La
digitalizzazione non riguarda solo la sostituzione del medium analogico ma si
diffonde nell’etere, coinvolge la biosfera, interagisce con le strutture
delicate dell’organicità terrestre. In poche parole, ci stanno veicolando verso
un pianeta cyborg in cui l’organico e l’artefatto si mescolano in un substrato
tanto nuovo quanto inquietante nel quale le differenze tra naturale ed
artificiale diverranno equivalenze.
In questo
contesto, l’eliminazione del denaro in contanti è un passo decisivo ed
importante. Già nel Pianeta sono molti i paesi in cui il contante è quasi stato
eliminato del tutto. Stiamo parlando dei paesi cosiddetti progrediti (o
trogloditi?) del nord Europa in cui le imposizioni, così parrebbe, risultano
più facili.
La
digitalizzazione delle forme di transazione finanziaria è un’operazione
imposta, non certo una necessità sociale per una qual fantomatica sicurezza. Si
tratta essenzialmente di permettere a qualcuno di poter controllare l’intero delle
transazioni monetarie di un paese, fin nell’intimo del singolo individuo.
Questa
tracciabilità estesa è il vero obiettivo dei manipolatori. Non riguarda solo il
contante. L’esigenza di un controllo esaustivo di tutte le funzioni materiali,
intellettive ed emozionali di ogni essere umano è il vero obiettivo, ormai
palesato, del terrifico nuovo ordine mondiale. Mi sembra ovvio come il motore
di tutto ciò sia da ricercarsi in una dimensione superiore (od inferiore?) all’essere
umano propriamente inteso.
Paesi come l’India
si ribellano alla sparizione coatta del contante. Nazioni più malleabili come l’Olanda,
Israele o i paesi scandinavi si piegano con maggiore facilità. Inutile dire
come in Italia stia prevalendo la tattica della seduzione effimera: pagare con
uno strusciamento di microchip diverrà un’attrazione irresistibile per il regno
del superfluo e dell’immagine esteriore.
E’ giunto il momento di
predisporre una forma di pagamento popolare basata sul baratto e su di una
valuta alternativa, realmente svincolata dai sistemi di controllo.
Sto ausopicando una accelerazione in tal senso. Mi sembra che anche questa possa essere una strada verso la consapevolezza. Immagino piccole comunità che tornano a scambiarsi beni e lavori, secondo le proprie attitudini e i propri bisogni, dove potranno trovare spazio criteri di valutazione più ampi e dove la conoscenza diretta potrebbe tornare a creare un'etica condivisa. Nelle difficoltà. Estreme. In ogni caso anche se non dovesse podursi questo scenario far calare la maschera è un passo obbligato.
RispondiEliminaSi, in centri piccoli, in comunità libertarie ma sarà difficile se non impossibile adottare tali modalità relazionali nei grandi centri urbani dove ormai vive la stragrande maggioranza della popolazione. Occorrerà molta immaginazione nel prossimo futuro!
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