Nonostante
gli spasmodici allarmi del regime mediatico circa un prossimo e devastante ‘riscaldamento
globale’, con conseguente innalzamento dei livelli dei mari e delle temperature,
i più grandi investimenti immobiliari nel pianeta sono stati realizzati a livello del
mare ed in zone già oggi caratterizzate da un clima inospitale e torrido. Evidentemente
gli emiri sono più documentati dei media di regime.
Sono
sorte mirabolanti città dal nulla, caratterizzate dal lusso smodato e da un
regime assai poco libertario. Lungi dal rappresentare un paradiso in terra,
sono invece sovente un carcere dorato, senza identità né anima. Dubai
rappresenta, a mio parere, un modello per le città del futuro: luoghi artificiali
ed ipercontrollati ove tutto (ed al contempo nulla) è permesso, in cui è
possibile spendere e spandere ma non meditare od osservare. Luoghi edonistici della
carne e non certo dello spirito o della conoscenza.
Della
sua esperienza lavorativa a Dubai, ce ne parla questo giovane italiano in
questo video sincero, diretto e molto interessante. Buona visione:
Le nuove Sodoma e Gomorra.
RispondiEliminaProbabilmente, stavolta verranno spazzate via dall'acqua.
Luoghi algidi, divisi in ferree classi sociali. Luogo ideale di villeggiatura per un globalista satanista menefreghista.
EliminaUna marea di bamalitá e motivazioni inutili e solo sue...se chiedi a mille persone che lavorano lí ti diranno che vivono in paradiso.
RispondiEliminaTu rael, sei una di quelle mille persone? Se non lo sei per favore lascia stare il criticismo gratuito.
RispondiEliminaAncor siamo in democrazia posso avere un'opinione diversa dalla tua.
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