Le
tecniche di clonazione digitale di un essere umano, personaggio pubblico o
cittadino qualunque che sia, sono talmente avanzate che risulta praticamente
impossibile distinguere, attraverso i canali dei media di regime, quale sia l’originale
e quale il clone digitale. Non solo è possibile riprodurre i lineamenti e le
espressioni facciali ma anche la voce, semplicemente ‘campionandone’ un brano
originale anche di pochi secondi. Le tecniche biologiche di clonazione sono ormai una conquista del passato. Cosa ci stanno mostrando?
Tutto
l’apparato dei media di regime è controllato dal vertice. Le notizie da diffondere
(o meno) sono scelte dalle agenzie madre che poi le trasmettono ai vari media
sottoposti. I sedicenti giornalisti sono solo speaker che mai e poi mai si
cimentano con una seppur vaga verifica di ciò che le agenzie divinizzate danno loro in pasto. La cosiddetta realtà che ci propinano quindi potrebbe
essere un colossale costrutto immaginario, una grottesca sceneggiatura.
Un
palese utilizzo delle tecniche di clonazione digitale l’abbiamo potuto
osservare nell’ultima campagna elettorale statunitense. Delle tecniche di
inserimento digitale di elementi inesistenti, negli auto-attentati dell’11
Settembre 2001. Orami, tentare di distinguere reale da irreale appare come un inutile
esercizio ozioso. Rassegniamoci: reale ed irreale, così come naturale ed
artificiale sono categorie obsolete. Questo è il motivo per cui occorre
guardare ai notiziari dei media di regime come si guarda una soap opera, una brutta
telenovela, realistica ma al contempo irreale.
Infatti, i concorsi per sosia di personaggi famosi servono appunto a selezionare cloni.
RispondiEliminaSi, dietro una leggera patina di divertimento, si mostrano invece molto inquietanti.
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