L'essere umano vive costantemente le due direzioni proprie di questa terza dimensione, quella orizzontale e quella verticale. Nessuna delle due dovrebbe prevalere sull'altra, sono infatti complementari e si bilanciano quando l'azione dell'individuo è equilibrata e corretta.
Nel senso pratico, questa apparente dualità dovrebbe far riflettere sull'importanza di porre energie ed attenzioni a tutte e due le direzioni. Mentre infatti è indispensabile ascendere, occorre anche traslare e muoversi nel contingente. Le direzioni non siano vettori, sono infatti senza verso. Occorrerà quindi ascendere e discendere, muovere a dritta e a sinistra.
Occuparsi di elementi minuti contribuisce a imprimere la necessità di collegarli a quelli elevati e viceversa. Ogni aspetto del vivere quindi non dovrebbe venire relegato dall'attenzione e dall'azione. Non è futile occuparsi di eventi di cronaca pur quanto sia artefatta e desolante. L'alto si specchia nel basso, il destro nel sinistro.
Credo che questo sia il senso ultimo del simbolo della rosa+croce. Nell'equilibrio dell'azione insiste la rosa, segno del compimento dell'individuo, della sua centratura, del suo intimo splendore.
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