adnkronos - Facebook ha chiuso 23 pagine italiane con oltre 2,46 milioni di
follower che condividevano informazioni false e contenuti divisivi
contro i migranti, antivaccini, e antisemiti, a ridosso delle elezioni
europee. Tra queste, oltre la metà erano a sostegno di Lega o Movimento 5
Stelle. La decisione è seguita a un'indagine di Avaaz, il movimento
cittadino globale, come si legge in una nota della ong. Le pagine
avevano in totale più follower delle pagine ufficiali di Lega (506mila
follower) e Movimento 5 Stelle (1,4 milioni follower) messe insieme.
Avevano inoltre generato oltre 2,44 milioni di interazioni negli ultimi 3
mesi. Facebook ha agito dopo che Avaaz ha segnalato numerose violazioni
delle condizioni d'uso della piattaforma, come cambi di nome che hanno
trasformato pagine non politiche in pagine politiche o partitiche; l'uso
di profili falsi; contenuti d'odio (hate speech); comportamenti non
autentici o di spam delle pagine.
ilprimatonazionale - Esiste un’organizzazione americana legata a George Soros, Avaaz,
che ha intenzionalmente e dichiaratamente fatto propaganda elettorale,
attraverso email spedite a raffica agli iscritti della sua piattaforma,
post sponsorizzati sui principali social network e imbarazzanti
messinscena sul territorio, per spingere alcuni candidati di sinistra, della lista +Europa della Bonino e del Movimento 5 Stelle nei collegi elettorali in bilico nel confronto con quelli della coalizione di centro-destra. Queste non sono conclamate ingerenze di un’organizzazione straniera sulle sovrane elezioni di un Paese democratico? Le influenze, come vedremo, non sono circostanziate solo al voto italiano ma fanno parte della mission di Avaaz, come confermato telefonicamente da Luca Nicotra, senior campaigner dell’organizzazione. Lo stesso, rispondendo con un tweet a Giorgia Meloni, afferma che “Avaaz è finanziata al 100% da piccole donazioni” smentendo i finanziamenti di George Soros.
Peccato che Nicotra volutamente taccia sui fondatori
dell’organizzazione; infatti nonostante le numerose nostre richieste, lo
stesso non ci ha voluto fornire l’atto costitutivo di Avaaz dove sono
presenti gli apporti di capitale.
La fondazione di Avaaz e Soros. Siamo partiti da un articolo dell’ABC News del 2007, nel quale viene intervistato Ben Wikler presentato come “campaign director di Avaaz, organizzazione di advocacy globale finanziata dal filantropo George Soros, da MoveOn.org e dal sindacato SEIU”. Anche NGO Monitor, piattaforma che raccoglie tutte le informazioni finanziarie sulle organizzazioni, dichiara che Avaaz sia stata fondata da Soros tramite MoveOn.org. Di
questo abbiamo trovato riscontro anche nei bilanci pubblicati sul sito
americano di Avaaz: non si parla ovviamente di Soros ma dei due
fondatori dell’organizzazione, MoveOn.org e Res Publica, che ovviamente si spartiscono i membri del consiglio di amministrazione di Avaaz.
È risaputo che Move.On.org è un’organizzazione dichiaratamente fondata e sostenuta da George Soros: “MoveOn.org è diventata una grande forza politica, sia sul territorio locale sia a livello nazionale. È un comitato 527 (gruppi
creati per influenzare la selezione, la nomina, l’elezione dei
candidati ad uffici pubblici federali, statali o locali negli Stati
Uniti) che ha preso contributi quasi illimitati dai principali donatori democratici.
Durante la campagna presidenziale del 2004, MoveOn.org è stato il
settimo più grande comitato 527 e ha speso 21 milioni di dollari,
secondo il Center for Responsive Politics. Tra i fondatori troviamo il
miliardario George Soros, uno dei più importanti
finanziatori delle cause progressiste, che ha speso milioni nel 2004
cercando senza successo di sconfiggere il presidente Bush”. MoveOn.org
ha anche guidato e coordinato le proteste seguite all’elezioni di
Trump, con un’altra organizzazione “social justice warrior”, Black Lives Matter.
Nel 2009, come recita il bilancio di Open Society Foundations, Soros ha donato a Res Publica 600.000 dollari da destinare ad Avaaz “per sostenere le spese generali e le campagne per il cambiamento climatico”. I legami tra Avaaz e lo speculatore George Soros sono ancora più solidi grazie a Eli Pariser,
che siede nel consiglio di amministrazione di Avaaz dalla sua
creazione, in quello di MoveOn.org, in quello di Access Now (altra
organizzazione sorosiana di cui parleremo in seguito) e in quello della
Open Society Foundations. Anche se al momento è completamente sostenuta da donatori privati, Avaaz è stata fondata grazie alla generosità di George Soros
e delle organizzazioni da lui ampiamente finanziate, così come è stata
supportata negli anni successivi alla sua costituzione, ed è stata
coordinata da un uomo di fiducia dello speculatore ungherese. Avaaz e le ingerenze sulle elezioni politiche.
Non poteva mancare ovviamente il forte impegno di Avaaz, durante la campagna elettorale statunitense del 2016, contro Donald Trump, avversario della Clinton tanto sostenuta finanziariamente da George Soros. SMS mirati, teatrini organizzati e recitati da
comparse nelle città (anche in Gran Bretagna e Germania) e post
focalizzati sui social media sono stati gli strumenti di Avaaz per
screditare la figura del candidato repubblicano. Ovviamente la campagna
contro Trump non si è conclusa con la sua vittoria alle elezioni. Le stesse ingerenze sul voto democratico sono state fatte da Avaaz anche in Francia per spingere il candidato Macron e in Gran Bretagna per la Brexit,
dove addirittura l’organizzazione ha pubblicato una petizione per un
secondo referendum. Ricordiamo che George Soros ha donato 400.000
sterline a Best of Britain, promotrice di un secondo referendum per annullare quello che ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. E poi i media occidentali scrivono intere pagine basate sul nulla
a proposito delle ingerenze russe, e tacciano quando le stesse sono
dichiarate e chiaramente alla luce del sole. A proposito della Russia,
Paese fortemente nemico delle intromissioni delle organizzazioni di
Soros sulla politica nazionale che ha portato anche all’espulsione di
molte di queste dal proprio territorio, abbiamo riscontrato che dal
2012, ogni anno, nel bilancio di Avaaz figura una voce di spesa: traduzioni e consulenze, area geografica Russia.
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