meteodrome - Era Glaciale per
imminente Minimo Solare – cosa rischia realmente il nostro pianeta? Ci saranno
con ogni probabilità delle conseguenze, ma procediamo con ordine.
Il Ciclo Solare - Il
ciclo solare ha un periodo medio di circa 11 anni. Alcuni cicli sono più lunghi
di altri in quanto ciò che li caratterizza sono le macchie solari e il loro
numero, che può risultare alquanto variabile. L’attività solare è
determinata dal numero di macchie che compaiono sulla superficie del Sole. Un
elevato numero di macchie solari è indice di una fase intensa dell’attività
solare. Al contrario se le macchie solari sono “minime“, l’energia che
raggiungerà il nostro pianeta, sarà più “debole”.
Qual è la
situazione attuale delle macchie solari? - Le registrazioni riguardanti
l’attività delle macchie solari della nostra stella iniziarono a partire dal 1755,
anno in cui prese avvio il Ciclo Solare 1. Ebbene, l’attuale Ciclo Solare
24 è quello con l’attività più bassa mai registrata dal Minimo di Dalton che si
verificò intorno al 1810. Inoltre, il ciclo 24 sta a sua volta attraversando il
suo stadio di minimo, proprio mentre si avvia alla conclusione. Il suddetto
minimo raggiungerà il suo picco (di minimo) tra il luglio 2019 e il settembre
2020, in netto anticipo rispetto al 2022, termine inizialmente previsto dagli
esperti. Questo anticipo sui tempi in precedenza calcolati dalla NASA, è
motivato soprattutto da fattori come l’assenza di macchie solari osservata per
ben 16 giorni consecutivi. La NASA ha addirittura pubblicato, a tal proposito,
una foto del sole, definito: “minacciosamente calmo”.
Il prossimo ciclo
solare - Questo però non deve spaventarci, il sole sta seguendo il suo corso
naturale e, durante il futuro 25° ciclo, tornerà ad avere un massimo, previsto
tra il 2023 e il 2026. Massimo solare che sarà tuttavia piuttosto debole. In
questo periodo, come riferisce la NASA, si verificheranno comunque gigantesche
esplosioni sulla sua superficie, che saranno dirette verso lo spazio. E ciò non
mancherà di produrre conseguenze. Andando indietro negli anni, troviamo una correlazione
tra minimi solari e periodi di freddo intenso.
Il minimo di
Maunder - Dal 1645 fino al 1715, infatti, ci fu il minimo di Maunder, un
periodo di minimo solare durato circa 70 anni. Come ben evidenziato nella
figura sovrastante, in questo lasso di tempo non si registrarono macchie
solari. Macchie solari che furono avvistate per la prima volta dall’uomo, lo
ricordiamo, già a partire dal 1611 con l’invenzione del telescopio. Questo storico
minimo solare, insieme a molti altri fattori come ad esempio l’aumento dell’attività
vulcanica, potrebbe essere la causa che ha originato la suddetta piccola era
glaciale (little ice age), ancora oggi in fase di studio.
Quali gli effetti
sul clima dovuti al minimo solare? - Ovviamente non sarà questo il nostro caso.
Non rischiamo infatti nessuna era glaciale, sebbene potrebbero esserci alcune importanti
conseguenze. Vediamole insieme: Da
alcuni studi si è osservato che i cicloni saranno meno intensi. - La scarsa
presenza di macchie solari è causa di una minore intensità del campo magnetico
solare e questo farà si che la Terra potrà essere investita da maggiori radiazioni cosmiche, favorendo la formazione di nubi nella
bassa atmosfera. Queste radiazioni riflettono nello spazio i raggi solari,
causando una diminuzione della temperatura terrestre. - I raggi UV prodotti dal
sole saranno ridotti, pertanto la parte più esterna dell’atmosfera (ozonosfera)
si raffredderà. Questo potrebbe influenzare il percorso delle perturbazioni
invernali, determinando inverni più rigidi nei prossimi anni.
Concludendo: dunque
l’attuale minimo solare, non ci porterà a sperimentare scenari alla “The day
after tomorrow“, ma potrebbe tuttavia generare tutta una serie di conseguenze
che vanno nella direzione di un raffreddamento, tutto da valutare.
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