26/06/19

Roma verso un degrado irreversibile

Montezemolo: "Roma da Terzo Mondo"

 

Montezemolo: Roma da Terzo Mondo

adnkronos - "Rammarico è dire poco. Oggi è umiliante vedere il degrado da città del Terzo Mondo in cui versa Roma". E' il presidente di Italo, Luca Cordero di Montezemolo, a rispondere così a chi gli chiede se, oggi, provi rimpianti per il no della Capitale ai giochi olimpici. "Con i soldi che sarebbero arrivati avremmo avuto meno buche, meno alberi che cadono, meno autobus che si incendiano, meno sporcizia", ha detto Montezemolo .  

freeskies - Io invece sono contento. Sono contento perché è ora che la forma rappresenti la sostanza. In Svizzera tutto appare pulito e in ordine mentre le banche riciclano il denaro sporco da tutto il pianeta. Il vero motore economico e gestionale di Roma è la città del Vaticano. La sede della Chiesa di Roma è un concentrato di poteri materiali e immateriali potentissimi. Ebbene si sappia chi comanda a Roma e come tenga al luogo su cui insiste! Il degrado di Roma è la vera forma di un degrado immateriale di proporzioni enormi.

2 commenti:

  1. verissimo ! Fra negri oops marroni, trogloditi che infestano strade e condomini con in b&b e case vacanze, gettando immondizie in ogni dove, lasciando porte ascensore aperte, camminando come elefanti sui parquets, facendo giocare a palla i loro bimbiminkia, eccetera eccetera, è ovvio che Roma sia una chiavica !fra un po' scappuceranno i maschietti e cuciranno le femminucce...se non li fermiamo siamo fritti.
    Intanto un poco di "ripasso"...
    INNO DI GUERRA DI GARIBALDI

    All’armi! All’armi!

    Si scopron le tombe, si levano i morti;
    I martiri nostri son tutti risorti:
    Le spade nel pugno, gli allori alle chiome,
    La fiamma ed il nome — d’Italia sul cor.
    Veniamo! Veniamo! Su, o giovani schiere,
    Su al vento per tutto le nostre bandiere,
    Su tutti col ferro, su tutti col fuoco,
    Su tutti col fuoco — d’Italia nel cor.
    Va fuora d’Italia, va fuora ch’è l’ora,
    Va fuora d’Italia, va fuora, o stranier!

    La terra dei fiori, dei suoni e dei carmi,
    Ritorni, qual era, la terra dell’armi;
    Di cento catene ci avvinser la mano,
    Ma ancor di Legnano — sa i ferri brandir.
    Bastone Tedesco l’Italia non doma,
    Non crescon al giogo le stirpi di Roma;
    Più Italia non vuole stranieri e tiranni:
    Già troppi son gli anni — che dura il servir.
    Va fuora d’Italia, va fuora ch’è l’ora,
    Va fuora d’Italia, va fuora, o stranier!

    Le case d’Italia son fatte per noi,
    È là sul Danubio la casa de’ tuoi;
    Tu i campi ci guasti; tu il pane c’involi;
    I nostri figliuoli — per noi li vogliam.
    Son l’Alpi e i due mari d’Italia i confini;
    Col carro di fuoco rompiam gli Apennini,
    Distrutto ogni segno di vecchia frontiera,
    La nostra bandiera — per tutto innalziam.
    Va fuora d’Italia, va fuora ch’è l’ora,
    Va fuora d’Italia, va fuora, o stranier!

    Sien mute le lingue, sien pronte le braccia;
    Soltanto al nemico volgiamo la faccia,
    E tosto oltre i monti n’andrà lo straniero
    Se tutta un pensiero — l’Italia sarà.
    Non basta il trionfo di barbare spoglie;
    Si chiudan ai ladri d’Italia le soglie;
    Le genti d’Italia son tutte una sola,
    Son tutte una sola — le cento città.
    Va fuora d’Italia, va fuora ch’è l’ora,
    Va fuora d’Italia, va fuora, o stranier!

    Se ancora dell’Alpi tentasser gli spaldi,
    Il grido d’all’armi darà Garibaldi:
    E s’arma allo squillo, che vien da Caprera,
    Dei mille la schiera — che l’Etna assaltò.
    E dietro alla rossa vanguardia dei bravi
    Si muovon d’Italia le tende e le navi:
    Già ratto sull’orma del fido guerriero
    L’ardente destriero — Vittorio spronò.
    Va fuora d’Italia, va fuora ch’è l’ora,
    Va fuora d’Italia, va fuora, o stranier!

    Per sempre è caduto degli empi l’orgoglio;
    A dir — Viva Italia! — va il “Reo” in Campidoglio;
    La Senna e il Tamigi saluta ed onora
    L’antica signora — che torna a regnar.
    Contenta del regno fra l’isole e i monti,
    Soltanto ai tiranni minaccia le fronti:
    Dovunque le genti percuota un tiranno
    Suoi figli usciranno — per terra e per mar.
    Va fuora d’Italia, va fuora ch’è l’ora,
    Va fuora d’Italia, va fuora, o stranier!
    CAPITO MI HAI ? Stranier del mazzo?

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    Risposte
    1. Siamo stati dirottati per benino da mani e menti abili, molto abili.

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