La metafora del pianeta Terra, considerato come un’astronave
che vaga nel vuoto, è di gran voga negli ultimi tempi. Già il sospettissimo James Lovelock, indicava di osservare il pianeta come un’entità vivente complessa,
definendola ‘Gaia’, generando così una specie di culto New Age luciferino della
‘Madre Terra’, in realtà di origine antichissima e pagana, come tutto il satanismo
contemporaneo, del resto.
Luca Mercalli, noto metereologo, intervistato da Rainews
24 in merito alle recenti alluvioni e tornadi italioti, si pronuncia anche lui
sulla metafora Terra/Astronave e sugli effetti dei cosiddetti ‘cambi climatici’.
Prima di lui l’improbabile astronauta Samantha Cristoforetti (celebre per aver
fatto da ‘cavia-zero-G’ per la Nasa) ammoniva la popolazione mondiale sulla
necessità di preservare il pianeta Terra perché, ‘siamo tutti astronauti’ su
questo bizzarro oggetto sferoidale, in giro per il cosmo, vuoto e nero.
Il Papa, il Sig. Bergoglio di Buenos Aires, nella sua recente
enciclica si pronunciava in modo simile, andando a delineare un nuovo corso per
la Chiesa di Roma, un’attenzione ambientalista che cozza con il monito biblico
di comportarsi da padroni del pianeta, imponendo la propria volontà sugli
esseri inferiori, ambiente compreso.
Questa metafora non ci convince. Innazitutto non è detto
che il pianeta Terra sia sferoidale o comunque che sia così come lo descrive la
menzognera Nasa (National Academy of Space Actors?). Inoltre, i cambi climatici
(neologismo che ha preso il posto di ‘riscaldamento globale’ perché, quest’ultimo
è apparso inesistente) non sono di origine antropica indiretta ma antropica (e
non solo?) diretta, ossia intenzionalmente provocati dalle ben note operazioni
criminali di geoingegneria clandestina, protrattesi da alcuni decenni in tutto
il mondo in modo massiccio e continuativo.
Cosa dire quindi ai creatori di metafora? E’ troppo chiedere
loro di dire la verità? Si può chiedere loro perlomeno di tacere, allora?
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