12/08/15

Yoga, Pensiero Magico e Occultismo in Europa


 
E’ difficile, ed a mio parere impossibile, ricostruire efficacemente le vicende della Storia Europea, almeno dalla Rivoluzione francese sino ad oggi, senza tenere in considerazione l’apparato simbolico del pensiero occulto, della Magia, dell’esoterismo.

Un complesso linguistico, semisconosciuto ed utilizzato da pochi, capace di produrre effetti sorprendenti per i molti.

E’ assai semplice riconoscere radici esoteriche ed occulte in movimenti collettivi di pensiero come l’illuminismo (dall’eloquente denominazione), il nazismo, il risorgimento italiano, la psicoanalisi, il marxismo e tante altre correnti intellettuali che hanno modificato profondamente il percorso degli eventi negli ultimi secoli, nel nostro mondo occidentale.

Come diceva A. Crowley, la Bestia 666, ‘ogni atto di volontà è un atto magico’, occorre però saper distinguere quando un atto di volontà che produce poi un evento rilevante abbia le caratteristiche per poter essere definito di chiara matrice esoterica.

Valutando gli eventi degli ultimi decenni, direi che quasi nulla di ciò che è comparso nella cronaca pubblica sia avulso dal pensiero magico. Frammenti di simbologie occulte, numerologie segrete, motivazioni oscure connotano eventi anche eclatanti che hanno occupato le pagine dei giornali di regime e che sono entrati nella mente di ogni loro lettore, volente o nolente.

Il fine essoterico di queste pratiche stregonesche è in definitiva proprio quello di penetrare le menti altrui, facendo credere ai più l’inverosimile in una sorta di incantamento collettivo auto-rigenerante grazie alla reiterazione compulsiva di formule e stilemi propri delle pratiche occulte di magia nera.

Siamo ‘presi sotto incantamento’ da una potente regia occulta.

Vorrei spendere poche parole sulla proliferazione, in ambito occidentale, di pratiche legate allo Yoga, una forma complessa ed antichissima di disciplina spirituale originaria dal lontano oriente, dall’India in particolare.

Tale proliferazione è dovuta essenzialmente all’importazione di tali pratiche all’interno dei circoli occultisti anglosassoni a partire dalla seconda metà dell’ottocento. Lo Yoga, fa capolino nei testi di magia applicata degli stregoni della Golden Dawn e dei loro transfughi come Alister Crowley ad esempio e si impone come pratica mistica di auto-divinizzazione dell’individuo.

Lo Yoga sembrerebbe, come afferma Mircea Eliade, 'una pratica contraria al flusso vitale', con le sue tecniche di controllo del respiro, di immobile fissità e di meditazione, lontane ed anzi spesso opposte all’incessante moto parzialmente involontario della vita.

Ove la vita è incontro, movimento e sorpresa, così lo Yoga è solitaria dedizione, fissità, controllo. Questa disciplina contiene in se delle potenzialità che hanno attratto i maghi dei nostri secoli appena trascorsi. C. G. Jung aveva, in molte occasioni, messo in guardia l’uomo occidentale ad assorbire o praticare tali discipline, lontane anni luce dalla mentalità e dalle consuetudini occidentali.

Nonostante ciò, lo Yoga ha proliferato in mille rivoli diversi, insinuandosi anche nelle consuetudini, a volte volgarizzate, di una pratica potente ed apparentemente innocua. Concordando con Jung, lo Yoga sottende una mentalità profondamente diversa da quella occidentale e risulta impossibile assorbirne gli insegnamenti in un contesto completamente diverso da quello originario. Tante sono le volgarizzazioni di una radice di pratica spirituale antica e tante le sue mistificazioni. Come tutto ciò che proviene dall’India, lo Yoga è parte integrante di un complesso generico e stratificato che mescola (ai nostri occhi) epica, misticismo, religiosità, storia, spiritualità, cura del corpo, igiene e socialità.

E’ un intreccio inestricabile per un occidentale, abituato ad utilizzare la logica per separare le discipline (forse colpevolmente) per considerarle singolarmente una per una.

Questa visione sincretica è propria del pensiero magico, anche con i suoi risvolti tragici di superomismo, diretto ad affermare la volontà dell’individuo al di la delle consuetudini e delle leggi. La trasgressione dell’etica è insita nelle pratiche magiche perché in esse e loro tramite si attua l’imposizione assoluta della volontà del mago.

Lasciar fluire energie sconosciute senza il controllo vigile della coscienza, può portare a situazioni incontrollabili. Abbandonarsi a consuetudini proprie di altri popoli ed altre genti può indebolire il proprio substrato esistenziale. In questo calderone inserisco anche il cristianesimo così come ci è giunto a noi: un filone di pensiero in cui la magia è presente in modo considerevole. Un pensiero tipicamente orientale, con le sue pratiche iniziatiche che ha attecchito in occidente in modo sorprendente. Come si muove il pensiero e perché? Forse sarebbe meglio chiedersi: chi lo muove e perché? Qual è oggi (e quale è stato) il ruolo dello Yoga nel substrato spirituale occidentale?

La discussione sullo Yoga è aperta, stranamente però sono sempre più le voci a suo favore di che quelle che mettono in guardia chi lo pratica. 

Per approfondire:  LINK 1LINK 2 - LINK 3 - LINK 4 - LINK 5
 

5 commenti:

  1. Pratico Ashatanga Yoga da due anni e mezzo, ho cambiato lavoro (da ragioniere ad erborista) ho conosciuto la mia attuale compagna, e mi sono iscritto all universita a 32 anni. Magia c'e ne ma è di quella che cambia in positivo la propria vita e quella di chi ti sta torno. Se posso esprimermi dona una luce che abbaglia tutte le idee e i pre-concetti a cui siamo tanto soliti ad aggrapparci noi occidentali (se vogliamo fare sempre del dualismo tra i buoni e i cattivi). C'è da imparare non d'avere paura.

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    1. Conosco molte persone che praticano (ed insegnano) Yoga da alcuni decenni con grande soddisfazione. Per questo mi sono permesso di scrivere alcune semplici riflessioni al riguardo. Non bisogna certo aver paura ma valutare con attenzione ciò che si intende fare, con chi e perché. Il monito di Jung mi sembra molto appropriato. Devo dire che ho conosciuto anche persone che dalle pratiche Yoga hanno ricevuto notevoli fastidi e pesanti 'interferenze'. Occorre procedere con molta attenzione in contesti complessi come quello yogico. Ciao Fabio e grazie per la tua riflessione.

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  2. Ciao Ghigo, anche io concordo con Fabio, certo è giusto procedere con la massima attenzione, come scrivi, ma credo che il punto non siano le tecniche, piuttosto i fini; e in questo senso sì, stare attenti a non cadere nelle mani di manipolatori. Trattare bene il nostro corpo è in antitesi con la società moderna, è già una mezza rivoluzione, e personalmente non ho trovato nello yoga gli stessi sinistri personaggi che praticano arti occulte. Il che naturalmente non significa che non ve ne siano..

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    1. Lo Yoga merita tutto il nostro rispetto. Il problema si pone sempre nella scelta dei fini. Un coltello posso utilizzarlo per affettare il pane o per pugnalare qualcuno. Dipende dalle mie intenzioni. Lo Yoga è una disciplina antica ed interessante eppure lascia un po' perplessi la parte dei 'poteri' acquisibili. Si mescolano finalità proprie con alcune improprie da cui non è sempre facile emanciparsi. Parlo comunque da non praticante ma solo da osservatore, come sempre del resto! Ciao e grazie per i commenti

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  3. Di nulla grazie a te Ghigo per il blog sempre ricco di spunti !

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