Dall’articolo dell’agenzia
di stampa ADN-Kronos ‘Record di chiese dismesse in Olanda, al loro posto supermercati e piste di skate’:
“Sono sempre più le
chiese che chiudono nel Nord Europa, trasformandosi in palestre, supermercati,
o addirittura scuole di circo e sale attrezzate per lo skateboard. (…) la
gerarchia cattolica stima di dover dismettere due terzi delle proprie 1600
chiese nel prossimo decennio, mentre 700 chiese protestanti che dovranno essere
chiuse nei prossimi quattro anni. In Danimarca sono 200 le chiese che non
servono più, mentre in Germania ne sono state chiuse 515 negli ultimi dieci
anni. In Inghilterra se ne chiudono 20 l'anno, tanto che la Chiesa
d'Inghilterra, così come quella di Scozia hanno sul proprio sito una sezione
per la vendita delle chiese sconsacrate. (…) Non si tratta solo di fede, ma
anche di conservazione della memoria storica e familiare delle persone. Sono
chiese sulle piazze di città e villaggi, dove la gente si battezzava, si
sposava e veniva ricordata al funerale, così che la loro chiusura turba anche
molti non credenti. (…) Ad Arhhein, in Olanda, la grande chiesa di San
Giuseppe, che un tempo accoglieva fino a mille fedeli, si è trasformata in una
sala attrezzata per i patiti dello skateboard. La chiesa di Saint Paul a
Bristol è diventata una scuola di circo, mentre a Edimburgo una chiesa luterana
ospita un bar sul tema di Frankenstein. Altre chiese in Olanda sono diventate
supermercati, palestre, negozi di abbigliamento, librerie e o fiorai.”
Spesso è dalle aridissime
enumerazioni degli istituti di statistica o dalle notizie liminali come questa
sopra che è possibile farsi un’idea di dove stia andando il vecchio continente.
Le chiese vuote si vedono anche da noi in Italia assieme al calo dei matrimoni ‘sacri’
ed alle assunzioni di sacramenti in generale. Non è certo per darne un giudizio
negativo o positivo, eppure sono dati che fanno riflettere.
Come diceva Woody Allen: ‘tra il Papa e l’aria condizionata…beh…preferisco l’aria condizionata!’.
Potrebbe sembrare solo una battuta ed invece cela la definitiva abdicazione
alla tecnologia per la risoluzione dei nostri problemi spirituali. Siamo
passati in poche decine di anni dalla vendita delle indulgenze alla vendita
degli I-Phone ed è stata una vera rivoluzione impossibile da contenere. Un
cambiamento di mentalità vertiginoso.
Un cambiamento di prospettiva
esistenziale davvero ponderoso.
Alcune istanze legate al
mondo spirituale ed esistenziale sono state intercettate dalla produzione
industriale. Se dovessimo immaginare un ‘trend’ di questo passaggio di consegne
epocale (già segnalato abilmente da Stanley Kubrick nel suo ‘2001 Odissea nello Spazio’) potremmo descrivere il mondo prossimo venturo come una distesa grigia
di corrispondenze automatiche azione-reazione / causa-effetto, ove l'enigma finale,
quello della morte, lascia il campo alla presunta durabilità delle estensioni
tecnologiche tanto che sono già in commercio dei risponditori per facebook post-mortem,
per protrarre la parte più in voga dell’oggi: la nostra effimera impronta
sociale, sacrificata al demone oscuro del narcisismo e diluita dal diritto/dovere
del conformismo.
La strada per la nostra
integrazione e successiva sostituzione con apparati tecnologici è quindi già
segnata. Le protesi saranno talmente intrusive da apparire predominanti: un
futuro da Cyborg ci attende? Nessuno rammenta che solo pochi decenni orsono era
la salvezza dell’anima l’argomentazione più pressante delle vite dei nostri
diretti antenati? Erano tutti poveri ingenui oppure ben conoscevano qualcosa di
cui si è persa oggi la memoria?
Nessun commento:
Posta un commento
I COMMENTI RIPETITIVI, VOLGARI OD OFFENSIVI VENGONO RIMOSSI A DISCREZIONE DEGLI AMMINISTRATORI DEL BLOG