Roma (città dal nome tragicamente bifronte
da ‘Amor’) è tutt’altro che una città santa. E’ sede di una delle più potenti
congreghe oscurantiste del pianeta e della storia (la Chiesa cattolica) nonché
di numerose affiliazioni funeste, nazionali ed internazionali.
Il suo territorio è costellato di ‘buchi
neri’ quali gli immensi parchi urbani, le notevoli zone archeologiche e la ‘murata’
sede vaticana. Su questa città capitale di uno stato traballante, insistono
inoltre una miriade di zone extraterritoriali come le ambasciate o gli istituti
di cultura stranieri, oppure la famigerata sede dei cavalieri dell’Ordine di
Malta e delle tante massonerie nostrane od estere. Tutte le strutture del
potere centrale, civili e militari, hanno una sede a Roma, che tutto tollera ed
inghiotte, impassibile.
Gli stati spagnolo e francese inoltre
detengono cospicue proprietà immobiliari nel centro di Roma, ben poca cosa però
se paragonate all’impero immobiliare facente capo al Vaticano: il più grande
proprietario immobiliare d’Italia che però, non si sa perché, piange ed ostenta
miseria in ogni dove. Il potere persuasivo della Città Santa nella città laica è
quindi enorme e trasuda da ogni ‘sampietrino’ posato sugli incerti e lacunosi
manti stradali.
Roma, fa Schifo?
Roma è stata per secoli la sede del
potere centrale mondiale che, dalle capitali del vicino oriente, si trasferiva
in questo piccolo villaggio di mercanti a cavallo dell’isola tiberina. L’investitura
mediorientale è testimoniata dalle vicende mitiche dell’approdo di Enea.
Occorre ricordare infine come il ‘genius loci’ romano si fondi su di un
omicidio fratricida e sulla protervia territoriale, atteggiamento che
riscontriamo poi nel papato e nella sua pretesa egemonica, ben testimoniata
dalla celebre e falsa ‘donazione di Costantino’, l’imperatore dedito al culto
solare di Mitra, presunto cristiano.
Veniamo all’oggi. Un sito che seguo
con simpatia, ha per titolo ‘Roma fa Schifo’, con sottotitolo: ‘Chi ha ridotto
così la Città più bella del Mondo?’. Le analisi sono spietate e sincere, la
lettura dell’ignobile gestione di questo intrigo di storie e personaggi
chiamato Roma è puntuale ed esaustiva. Dai dettagli apparentemente liminali si
evincono invece storie dalla preoccupante centralità: dal racket dei
parcheggiatori abusivi, alle sfide neonaziste dei campi rom, dal ‘fancazzismo’
dei vigili, alle clamorose assenze ed amnesie degli amministratori pubblici. Il
quadro che emerge è quello della bolgia infernale.
Aggiungo a questa analisi le
incredibili sviste degli alti poteri costituiti. E’ facile osservare stuoli di
venditori abusivi di merce contraffatta accanto alla sede del comando centrale
dell’arma dei carabinieri, oppure di venditori (sempre abusivi) di ‘cineserie’
ai piedi dell’algido Quirinale. Falangi di riconoscibilissimi ‘urtatori’
affollano le fermate della metro mentre i celebri centurioni de ‘noantri,
taglieggiano gli ignari turisti in visita ai fori o al Colosseo.
Potremmo concludere affermando che ciò
che accade in basso accade anche in alto, oppure che è dai particolari che si
riesce a prefigurare un quadro d’insieme. Affermazioni senz’altro corrette.
Dall’osceno pittoresco si giunge all’altrettanto osceno ‘sublime’ con una
continuità inquietante. E’ ciò che ho tentato di suggerire nel mio ‘Cronache dal Mondo di Sopra’.
Sembra che un’entità tentacolare ed
antichissima dedita al parassitaggio si sia impossessata delle vestigia antiche
di questa parte di mondo. Di questa presenza si avvertono bene la capacità
mimetica e la scaltrezza millenaria. Una sorta di ‘spirito babilonese’ aleggia infatti
sotteso negli usi e costumi degli abitanti di questo mondo di sopra, dediti all’adorazione
del dio AUTORITA’, in silenzio ed abnegazione.
Esiste però un’altra città,
silenziosa e mite. E’ quella dei tanti individui aperti e sinceri ai quali a
volte mi rivolgo per condividere le mie preoccupazioni. Si tratta spesso di
persone ‘emarginate’ a causa del loro eccesso di moralità che preferiscono
condurre esistenze socialmente ‘defilate’ pur di mantenere il controllo sulle
proprie alte qualità intellettuali. Si tratta di persone anni luce distanti
dalla melma accademica delle putride consuetudini universitarie oppure dai circoli sedicenti intellettuali,
eppure lucide e molto ben informate che conservano una rara lucidità mentale nonostante decenni passati sotto le più pesanti irrorazioni chimiche.
Sono queste persone che fanno di Roma
un luogo, nonostante tutto (ma proprio tutto), ancora vivibile. E’ grazie a
questi individui che la città eterna continua a conservare acceso il fuoco
sacro delle vestali, chiara metafora di un impegno umile ed anonimo ma al
contempo decisamente necessario.
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