21/01/15

'Cinesizzazione' del Pianeta in Corso?


 
La Cina, si sa, è un pezzo di Nuovo Ordine Mondiale già stabilito ed in piena efficienza: il potere centrale è lontanissimo dal popolo e procede noncurante di tutto e di tutti ad imporre obiettivi e ritmi esistenziali, nonché ad elargire occupazioni e ruoli alla popolazione inerme.

La società cinese procede verso una forma di sviluppo che noi europei decadenti e forzosamente post-industrializzati consideravamo ormai superata ed obsoleta: il consumismo ad andamento esponenziale, che vede nel continuo rilancio di produzione e consumo il suo motivo di essere e di progredire.

Il resto del pianeta Terra ha assistito negli ultimi dieci anni ad una trasformazione impressionante di quella immensa landa agricolo/pastorale che era un tempo la Cina. In tempi rapidissimi (e quasi impensabili) sono state costruite imponenti megalopoli da 10 o 20 milioni di abitanti, impressionanti poli industriali e giganteschi nodi infrastrutturali. Anche il paesaggio è stato sconvolto da questo rapido sviluppo e dalla costruzione di imponenti impianti idroelettrici, adatti a fornire adeguata energia a tutta questa immane costruzione sociale e l’inquinamento dell’aria e dell’acqua è quasi insostenibile.

Il gigantismo è sempre stato però una caratteristica di quella porzione di pianeta: già la grande muraglia, i palazzi imperiali e le distese a perdita d’occhio di terreni coltivati davano l’impressione di una società irreggimentata e collaborante, guidata da una struttura di governo posta in posizione elevata, ubiqua ed onnisciente.

Oggi l’invasione di prodotti ‘made in China’ si accompagna alla proliferazione di attività commerciali ed industriali in ogni parte del pianeta.

Com’è possibile che tutto ciò sia accaduto in così poco tempo?

Occorre ricordare di come sia stato oggetto di desiderio di alcune famiglie transnazionali di ‘deportare’ tutto il settore manifatturiero mondiale in oriente. Ciò è avvenuto in tempi davvero ristretti. L’Italia, di riflesso, è stato uno di quei paesi che ha subito l’impatto devastante dell’espansione orientale, cinese ed anche soprattutto coreana.

Mi chiedo: in un’Europa che pone divieti e normative persino sulla pesca delle telline o sulle dimensione delle carote, era così difficile immaginare un embargo totale ai prodotti che non sono stati generati all’insegna del rispetto degli elementari diritti dei lavoratori, tra i quali, in primis, una retribuzione minima garantita? E sull’inquinamento ambientale, non c’era nulla da dissentire?

Perché si è lasciato all’oriente di produrre in questo modo? Chi l’ha consentito?

Se desiderate quindi osservare il Nuovo Ordine Mondiale in azione, sarà sufficiente fare un bel viaggio in Cina.

Anche il comunismo cinese era solo un prodromo della rivoluzione industriale odierna. Esso serviva probabilmente a creare il presupposto sociale per orientare la popolazione all’asservimento consenziente. Quando la vita di un singolo dipende da strutture insondabili e lontane, come diviene possibile solo immaginare un modo di vita diverso? La facoltà dell’immaginazione non è neanche data. La società va avanti così e basta, il dissenso non è contemplato.

Il resto del pianeta sta subendo un processo di ‘cinesizzazione’?

Non c’è dubbio che paesi un tempo potenzialmente floridi come il nostro stiano scivolando in una sorta di terra di nessuno nella quale i diritti dei lavoratori ed i loro salari si abbassano in modo preoccupante. Invece di esportare diritti e civiltà, la grande Europa Unita sta importando tirannia e deregulation, imponendo livelli esistenziali inaccettabili per la maggior parte della popolazione.

Anche in Europa il potere si allontana ogni mese che passa dal controllo democratico che, di fatto, in paesi come l’Italia non esiste più. Una casta di burocrati (consenzienti per profitto) agisce per nome e per conto di chi, probabilmente, neanche conosce.

Prepariamoci a mangiare insetti fritti, prendere 150 Euro mensili ed a lavorare 14 ore al giorno. Prepariamoci soprattutto a non dissentire ed a ignorare di occuparci dei ‘massimi sistemi’. Essi sono appannaggio di chi pensa e sa come farlo: i contro-filosofi platonici del potere usurpato che governano illecitamente gran parte dell’emisfero boreale e di quello australe.
 

7 commenti:

  1. Caro Ghigo,
    Molto bello questo tuo articolo in cui si sposta finalmente l’attenzione su una altra porzione di mondo che pure interagisce con il nostro alveare euro/US-centrico in maniera incisiva e decisiva.
    La Cina e’ il piu’ grande esperimento di ingegneria sociale realizzato sul pianeta, un progetto seguito con interesse e partecipazione dalle elites, a cui membri di spicco hanno a piu’ riprese dichiarato di volersi ispirare (N. Rockefeller, lord Rotschild,A. Carnegie, JP Morgan jr). La avvenuta realizzazione dello sradicamento di una cultura raffinata e millenaria quale quella cinese cominciano alla fine del 1800, con l’imposizione anglo americana della cosiddetta politica delle cannoniere e le guerre dell’oppio. Per una visione esaustiva su quali fossero i reali fondatori della Compagnia delle Indie, nonche’ promotori della aggressione a paesi sovrani, si veda qui http://www.darkmoon.me/2014/china-jews/ (parte 2, Opium, Sex and death)
    Questo passaggio non va saltato perche’ chiarisce il successivo dipanarsi degli eventi.
    Il livellamento sociale e l’azzeramento di ogni forma di resistenza umana nella Cina maoista venne portato avanti a furia di campagne quali quella del “Grande balzo in avanti”, la campagna dei “Cento Fiori”, la “Rivoluzione Culturale”, costate al paese gia’ stremato dalla guerra mondiale e dalla successiva guerra civile con l’armata di Chang Kai Shek una cifra variabile tra i 36 e i 60 milioni di vite umane. Voglio in particolare ricordare la “Campagna dei quattro flagelli”, portata avanti alla fine degli anni 50, nella quale oggetto designato di sterminio erano mosche, zanzare, topi e passeri. I cinesi vennero esortati a eliminare queste quattro categorie di animali inutili, e soprattutto nel caso dei passeri i cittadini furono mobilitati in massa, bambini inclusi, affinche’ armati di pentole e cperchi producessero un baccano infernale e continuo che faceva morire letteralmente di spavento i poveri volatili. Questa campagna aveva come obiettivo non dichiarato quello di sradicare nell’animo del cinese medio l’amore per la bellezza della natura che lo portava a allevare con grande tenerezza grilli, uccellini e altri piccoli animaletti. Il PCC introduceva un elemento di antagonismo e competizione per le risorse alimentari scarse tra uomo e animali, dichiarando essere diritto dell’uomo ricevere la quotidiana “ciotola di ferro” – razione alimentare minima garantita a tutti. Una volta introdotto il vuoto dentro l’animo dei suoi cittadini, la ciotola di ferro per tutti e’ stata dichiarata decaduta come diritto universale alla morte di Mao dal successore Deng Xiao Ping. Il paese e’ diventato una gigantesca area di sfruttamento indiscriminato all’interno del quale la coesione sociale e’ stata distrutta.
    Purtroppo quello cinese non e’ l’unico caso di sperimentazione sociale in Estremo Oriente. Il caso del Giappone, con la completa disumanizzazione dei suoi cittadini, e’ da manuale, e anche qui l’episodio scatenante e’ di matrice occidentale, l’arrivo delle cannoniere americane guidate dal commodoro Perry. Non dimentichiamoci poi il sinistro Pol Pot e i milioni di cambogiani morti per realizzare il nuovo uomo khmer, ne’ cosa ha prodotto l’aggressione americana in Vietnam anche e soprattutto successiva alla vittoria dei viet cong. Ancora in corso e’ l’esperimento in serra in Myanmar, paese retto da una dittatura militare brutale e sanguinaria, funzionale pero’ al mantenimento del commercio dell’oppio nel Triangolo d’Oro. L’intera area orientale, a ben guardare, e’ completamente destabilizzata e soffre di una miseria non giustificata dalle risorse naturali in suo possesso. L’apporto occidentale a tale destabilizzazione e’ senz’altro il fattore decisivo.

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    1. Grazie per queste preziose informazioni: le considero un'ottima integrazione al post. La Cina è stata (ed è) un'enorme esperimento di ingegneria sociale. Non possiamo dimenticare al proposito la Russia dei soviet di un tempo e, purtroppo per noi, gli Usa di Obama e l'EU odierna degli 'oscurati'. Sono convinto inoltre che l'annichilimento dei popoli potenzialmente più libertari ed 'animici' (come quelli mediterranei) sia parte integrante di questa strategia globale di asservimento. Grazie e ciao

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  2. Citta' di nuovissima urbanizzazione in Cina, ancora vuote, nate per ospitare le elites, analogamente a quanto avviene in Australia.
    https://treeofmamre.wordpress.com/2011/06/22/chinese-ghost-cities-how-and-why-they-exist/
    Mentre noi abbocchiamo alla storiella sui BRICS alternativi al capitalismo tramontante, qualcuno lavora alacremente

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    1. Le città fantasma cinesi sono quanto di più inquietante esista! Una ottima location per un serial dell'orrore dal titolo ... 'non aprire quel condominio'?
      Degne di nota poi la clandestinità e la sicumera con cui il governo centrale procede. Grazie ancora.

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  3. Articolo di rara lucidità e lungimiranza, da manuale, come il commento di Avalon Carr. La vera analisi politica considera il mondo monopolare. A proposito del tragico declino cinese, ancora prima della funesta "Guerra dell'oppio" fomentata dalla perfidissima Albione, la prima incrinatura risale all'azione dei Gesuiti con Matteo Ricci: il cattolicesimo cominciò a minare la cultura del Celeste Impero. Oggi abbiamo un papa gesuita che forse, dietro la cortina fumogena delle sue balorde omelie, è colui che trama per portarci alla Terza guerra mondiale.

    Ciao

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    1. Ricorda bene Zret che l'infiltrazione delle avanguardie gesuitiche in Oriente precedette di qualche secolo la forza degli eserciti. Anche in Giappone alla fine del 1500 sbarco' un drappello di gesuiti capeggiati nientemeno che da Francisco Javier, co fondatore dell'ordine di Gesu' con Ignazio di Loyola.

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  4. Grazie, Zret - l'ultimo Papa delle profezie doveva essere quello 'nero', no? Venuto, come ha dichiarato lui stesso, dalla 'fine del Mondo' ... peggio di così ... ciao

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