Faccio seguito ad un precedente post, in cui si rifletteva
sull’ipotesi di Vinci circa la corretta collocazione delle opere omeriche in un
contesto nordico (e precisamente attorno al mar baltico) nell’ultima età del
bronzo.
Ebbene tale ipotesi, che ormai gode del favore di ampie
schiere di studiosi, ci dona sollievo e
spensieratezza. La certezza infatti che tutto il mondo descritto da Omero sia
riferito a contesti che non ci appartengono apre ulteriori campi di ricerca con più
ampie ambizioni.
Tutto l’insieme di guerre, tradimenti, lealtà
militaresche, vendette, eroismi (in poche parole sangue e sudore) non albergava
nelle quiete acque del nostro mediterraneo bensì altrove. Ciò significa che
possiamo immaginare le proto civiltà del bacino orientale del mediterraneo come
civiltà più evolute dedite alla ricerca, alla spiritualità, al commercio, all’invenzione,
alla ricerca ed alla speculazione.
Questa nuova prospettiva fa ben pensare dei nostri antenati diretti, grandi costruttori e filosofi, grandi artisti ed esploratori, raffinati organizzatori del vivere comune. Ora l’immaginazione e la ricerca storica sono più liberi grazie appunto all’opera di Vinci.
Questa nuova prospettiva fa ben pensare dei nostri antenati diretti, grandi costruttori e filosofi, grandi artisti ed esploratori, raffinati organizzatori del vivere comune. Ora l’immaginazione e la ricerca storica sono più liberi grazie appunto all’opera di Vinci.
Lo stesso sollievo possiamo sperimentarlo pensando all’antico
testamento. Un insieme di rapporti scritti sulla relazione che intercorse tra Yahweh
ed il popolo a lui assegnato che non ci riguarda parimenti! Non siamo quel
popolo assegnato, non vivevamo tra quelle genti e possiamo allora respirare aria nuova
immaginandoci un’origine spirituale meno crudele, non sottoposti all’azione vessatoria e
predatoria di quel generalissimo sanguinario e prepotente.
La ricerca letteraria ci sta aprendo nuovi ed inediti orizzonti. L’immaginazione è libera di costruire scenari antichi migliori e positivi, anche se puramente fantastici.
La ricerca letteraria ci sta aprendo nuovi ed inediti orizzonti. L’immaginazione è libera di costruire scenari antichi migliori e positivi, anche se puramente fantastici.
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