13/03/17

L'Insegnamento Perduto


Avete mai provato a leggere un testo di magia applicata, di alchimia o, in generale, di scienze occulte? Ebbene, tali testi sono solitamente divisi in due parti ben distinte. La prima è sovente un’introduzione piana, serena, avvincente persino. Le parole d’introduzione ai testi dei maghi del nostro passato recente e remoto sono di esemplare chiarezza. Gli intenti sono esposti con sicurezza e con una certa dose di cauta fierezza.

La seconda parte cambia drasticamente registro. La narrazione si fa ardua e contorta. L’introduzione delle terminologie e delle simbologie magico/alchemiche avviene improvvisamente senza intermediazioni. La descrizione delle procedure e dei rituali diviene ben presto incomprensibile.


Possiamo immaginare l’esistenza di una strategia condivisa a monte di tale bizzarra forma di comunicazione. Nei testi infatti sembra esservi tutto senza riserve, eppure la loro comprensione rimane evidentemente per ben pochi eletti.

E’ davvero singolare notare come menti notevoli, assai aperte ed illuminate, siano poi in grado di districarsi tra tali mondi paralleli dalla solo apparente semplicità. La colpa dell’incomprensione è probabilmente nostra. Procediamo applicando le categorie consuete del nostro agire quotidiano: un misto di logica, deduzioni, superstizioni. Il pensiero del mago/alchimista appartiene ad un altro registro. Tale forma mentis possiede molti luoghi in comune con quella dell’artista.


Comprendere la maggior parte dei grandi artisti del nostro rinascimento senza aver preso in considerazione le arti occulte è compito arduo. Anche la comprensione di tanti artisti moderni (come Duchamp ad esempio) è quasi impossibile senza avere almeno un’infarinatura di pratiche alchemiche.


Ancor più complessa è la comprensione della nostra storia moderna e contemporanea senza quella luce supplementare donataci da quelle astruse letture. I totalitarismi del nostro recentissimo passato ed i personaggi che li hanno realizzati, il nostro beneamato risorgimento, l’avvento delle guerre mondiali e la costituzione dell’Europa unita (all’interno della quale sopravviviamo) comunicherebbero ben poco senza lo strumento linguistico del codice occulto, residuo millenario di un antico insegnamento perduto.

Leader mondiali in fila all’audizione da uno sconosciuto astrologo. Dittatori obbedienti alle indicazioni di maghi neri, il cui ricordo è solo una debolissima fiammella. Progetti spaziali e scientifici miliardari prodotti dalla matrice nascosta del pensiero alternativo, quello incomprensibile della magia. Vi sembra troppo?

9 commenti:

  1. Io francamente non capisco.
    Da una parte si fanno accenni continui a queste tematiche e all'importanza che esse rivestono, giustamente; dall'altra si fa un bel salto a piè pari scavalcando sia la necessità che l'opportunità di tentare un recupero della comprensione dell'"insegnamento perduto".
    E dire che di motivi a favore della necessità di un tale recupero ce ne sono numerosi e diversi. Alla luce del nostro recente trascorso rapporto "epistolare" questo articolo ha, per me, un retrogusto che sa di provoc-azione.
    Persone che non pur non venendo da ambienti occulti o magico-alchemici, con la loro attenzione, i loro studi e poi la loro comunicazione sono riusciti a presentare i risultati di questo lavoro in un modo che ha reso accessibile a tanti di portare la propria attenzione su fatti, documenti, rapporti causali e non casuali, rendendo possibile la maturazione di un proprio criterio di valutazione e interpretazione della realtà, in modo da evitarne ogni accettazione passiva.
    Mi viene spontaneo chiederti: perché questi articoli dove si dice tanto e niente?
    Perché non fornire anche solo alcuni degli elementi che sono entrati nella costituzione dell'asserzione? Io, semplicemente, non capisco. Immagino che interpreterai queste mie parole come dettate da spirito polemico e io non potrò modificare i tuoi pensieri con le mie affermazioni. Posso solo dire quello che sento. E sento solo una domanda: perché?
    Carla

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    1. Mi aspettavo un tuo commento in proposito. Eppure la risposta è insita nel testo del post. La forma mentis del 'mago' è diversa dalla nostra. E' egocentrica ed asociale. Rituale e non empatica.
      Parafrasando: occorre riconoscere il russo, sia scritto che parlato, ma non bisogna diventare russi!
      Riconoscere l'uso del codice occulto è importante per comprendere il gioco delle parti. Restiamo affezionati però al nostro italiano, ricco e sensuale, di nobili origini ed ancora molto duttile.
      Le menti dei maghi come Regardie e Fortune sono di elevato spessore ma lontane anni luce dalla nostra forma di ragionare: superstiziosa, debolmente logica, emotivamente sbilenca. Nonostante ciò ce la teniamo ben stretta. Evitiamo il rischio dell'immedesimazione e del contagio. Osserviamo a distanza l'evolversi dei codici occulti da esoterici ad ormai essoterici ed assai evidenti, altrimenti non saremmo qui a disquisirne.
      I libri di Regardie, di Fortune o Crowley sono ormai disponibili da Feltrinelli. Il codice è oscuro solo per chi desidera mantenerlo tale.
      Ciao Carla e grazie ancora una volta

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  2. Mi scuso per la frase centrale sgrammaticata, scritta di getto

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    1. La lingua del blog è molto vicina a quella parlata, immediata e diretta. Non si tratta di errori quindi, solo 'coloriture'.

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  3. Ecco...in estrema sintesi l'alchimia sarebbe in un certo senso l'idealita' residuale di una modalita' da esperire interiormente e che garantisce il recupero di una nostra possibile connessione geniale all'identita' splendente preesistente la totalita' della manifestazione visibile. Tutto verterebbe sulla possibile trasmutazione interiore del plumbeo equivoco determinato con l'evento della caduta ontologica. Una gravita' interna alla gravita' stessa, e percepita come gravita' sensibile, non ciecamente addensata in se stessa, e che il poter pervenire al suo nucleo recondito - che e' un nucleo puramente lirico-ispirativo - rinsalderebbe paradossalmente ma veridicamente i nostri motivi esistenziali maggiormente elevati. Almeno e' questo cio' che si esperiva negli antichi misteri, quelli massimamente puri, che esaltavano la nostra latente facolta' ideativa, la facolta' immaginale che e' una qualita' peculiare solo all'uomo e ferocemente repressa da ogni autorita' dogmatica che prevede la nostra indistinta sottomissione a forze o entita' ignote. E' inevitabile che alla pratica di una disciplina integrale e felice, si andasse ad innestare nella crescente degenerazione epocale una contraffazione del senso originario. Il significato aureo dei principi cosiddetti alchimici o alchemici, peraltro e' prefigurato nella stessa simbologia del Cristo (che non e' un entita' a se stante) benche' la sua allegoria sia stata abilmente manipolata, in particolar modo dalla dottrina cattolica. Il delirio prometeico ha deviato, deformando il senso dell'alchimia, e, in particolar modo, l'avvio di tale manomissione s'individua agli albori dell'Umanesimo per culminare nel Rinascimento fino alla deriva dell'oggi...

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  4. evento dell'11/09/2001 e' pienamente ascrivibile ai significati completamente ribaltati dell'opera alchemica, riflessa di indubitabili connotazioni cabalistiche in cui si ridefinisce negativamente l'identita' umana e conseguentemente del Tempio. E' da dire che a ogni modo, fino all'eta' in cui opero' un Goethe, l'alchimia autentica sopravvisse accanto alle sue distorsioni di senso, ancora in piena eta' dei Lumi, dove poi si realizzo' definitivamente, tramite t'avvento della massoneria solo speculativa, il completo capovolgimento dei valori connessi al senso della Grande Opera, indegnamente parodiata in morbose attenzioni caricaturali ornate di costumini e orpelli vari funzionali ad una sola esteriorita' autocelebrativa affatto innocente, poiche' con essa fu rinsaldato il potere economico e l'avvento della nascente rivoluzione industriale a precise connotazioni di stampo luciferino, determinando con cio' una continua pseudo sacralizzazione del profitto. Ad esempio e' proprio la dinastia dei Medici ad attuare una significativa spinta in tale direzione...cosi' come il belluino Sigismondo Malatesta. Ma la decadenza insita nel Rinascimento e' ancora intessuta di evidenti prestigi aurei, i quali, appunto, ne connotano i significati che sono propri al sublime poetico e dunque nel Rinascimento assistiamo ad una sorta di sublime decadenza, validamente supportata da una tensione poetica e calore artigianale poi dissoltosi con la progressiva affermazione della appena nascente meccanizzazione applicata alle dinamiche del divenire. Insomma l'alchimia e' una questione sublime. La lettera sul fuoco filosofico di Giovanni Pontano preavverte dei distesi prestigi a lei connessi. Oggi il caos e' totale, ma il senso profondo dell'Opera puo' ancora autenticamente ispirarci e non certo nella volonta' di pervenire ad una tristissima autoglorificazione. Questo e' comunque davvero un argomento inesauribile ed estremamente coinvolgente. Qui sedimenta il senso stesso della cerca graalica, le cui storie non a caso apparvero in momento significativo del riordinamento dottrinale della Chiesa, per affermare appunto una rinnovata autonomia dello spirito di fronte all'ulteriore consolidamento del Dogma. Scusate le eventuali disattenzioni. Saluti

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    1. Ottime riflessioni Giovanni. Hai descritto efficacemente il cammino dell'insegnamento perduto, sviato, re-indirizzato. E' stata probabilmente l'aristocrazia nera ad impossessarsi delle scienze occulte ed a utilizzarle per i propri fini.
      Ciò che mi lascia perplesso però è la parte ritualistica. L'utilizzo del codice, il rimando continuo ai maestri della tradizione. La mia idea di immaginazione travalicherebbe tutto ciò.
      Avverto perciò nelle scienze occulte già gli strumenti della nostra definitiva carcerazione al sistema attuale. Secondo me degli antichi ci sfugge oggi il loro sublime senso dell'ironia.
      Avvicinarsi alle pratiche occulte con ironia ed aureo dilettantismo è forse un modus operandi che oggi abbiamo perduto.
      Non dimentichiamoci poi dell'origine babilonese/egizia di tutto ciò ('chem' vuol dire 'limo del Nilo'), quelle forme societarie che hanno dato il via all'imbrigliamento ed all'asservimento del genere umano, con la divisione delle competenze, la burocrazia invasiva, le guerre 'salutari' e l'ingnegneria sociale avanzata. L'argomento è complesso. Non dimentichiamoci che alla base, tremula come lume di candela al vento, c'è la luce della nostra libertà residua. Ciao

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  5. Io ti ringrazio del tempo dedicato a rispondere ma credo proprio che la mia capacità di esprimere ciò che intendo sia debolissima. In ogni caso conoscevo i libri suggeriti ma ho scelto di non leggerli. Non mi interessa penetrare oltre. Tra le altre cose non va trascurato il fatto che sarebbero necessarie premesse acquisibili con un lungo cammino, che non mi appartiene, per contenere il rischio di sviature e reindirizzamenti (per utilizzare termini tuoi) anche se non voluti e sinceramente non ricercati.
    Un po' come la tecnologia del resto, che utilizziamo ampiamente senza esserne all'altezza; pensando di essere noi a controllare e dirigere mentre si è controllati e diretti da strumenti che necessiterebbero di consapevolezza e determinazione fattiva e intenzionale enormemente diverse e superiori.
    In ogni caso mi pare di rilevare che spesso si accostino confusamente istanze poetiche, alchemiche, spirituali anelate per la riconquista di una dimensione umana negataci e che ci vede corresponsabilmente colpevoli, con altre istanze archetipiche sataniche,"dai significati completamente ribaltati dell'opera alchemica" come dice Ranella.
    A questo punto se la mia intenzione è mossa dall'anelito cui accennavo prima, il terreno da coltivare è di un tipo, e bisogna cercare altrove l’humus con cui arricchire la coltivazione; se l'istanza ha caratteristiche e finalità ribaltate il terreno è altro ma credo che anche in questo caso ci si debba muovere in altre direzioni, così come da altre fonti arrivano aiuti nel decifrare, per finalità di lettura, alcuni fatti che formano e deformano il contesto in cui ci si trova a esperire la possibilità che è data a ognuno di noi, nel proprio tempo di vita.
    Per questo motivo mi chiedo e ti chiedo, nella fiducia che timidamente si origina dal leggere alcuni tuoi pensieri, che contributo può essere rappresentato da ridondanti e tautologiche affermazioni che nulla aggiungono o tolgono, a qualunque ambito io appartenga in questo momento?
    Con rispetto
    Carla

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    1. Carla, un blog è poco più di quattro chiacchere al bar. Non è possibile pretendere di essere esaustivi. Sono solo spunti di riflessione per ulteriori approfondimenti.
      Abbiamo scoperto che la storia è diretta da un manipolo di soggetti dediti (o sudditi) alle scienze occulte; che la tecnologia propinataci è solo un'estensione di quelle scienze; che l'insegnamento perduto è di origine sumera (e forse anteriore); che a monte di tutto ciò presiede un linguaggio archetipico perduto nella pratica ma desideroso di emergere nella coscienza.
      Questa è una piazza virtuale dove ci scambiamo riflessioni fugaci, non vi sono certezze né funzioni sociali di cui preoccuparci.
      Ormai il linguaggio oscuro non è più occulto. Si sta palesando in ogni dove! Pian pianino diverrà il nostro, di tutta la società degli umani o di ciò che rimarrà di questa società. Ciao e grazie ancora per i tuoi graditi commenti

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