La
famiglia ed in particolar modo i genitori, sono oggi i principali e leali agenti del
sistema di controllo sociale di un individuo. Sono loro infatti che portano i
figli agli ambulatori vaccinali, loro che li accompagnano a scuola, loro che li
iscrivono ai corsi dei deleteri sport di massa, loro che ne impediscono uno
sviluppo spirituale e coscienziale perché proiettati verso un’immagine futura dei
propri figli all’insegna dell’efficienza, della produttività, della pseudo
emancipazione globalista, loro infine che, al primo accenno di sacrosanta ribellione,
accompagnano i propri cari dal primo psichiatra di turno.
Mandare
un figlio ‘a studiare all’estero’, oppure a fare un inutile stage in qualche
ufficio apparentemente asettico di una multinazionale a caso, correggerne l’istinto
creativo libero con assurdi succedanei e via dicendo …
Per
timore essenzialmente e per una qual manchevole idea dello spirito di gruppo
(famiglia in questo caso) compensatorio e fuorviante, i genitori sono i controllori
più prossimi degli individui più giovani e spesso se ne occupano con
autoritaria superficialità, indotta dalle mode, dai mezzi di persuasione e
dallo spirito emulativo e gregario.
Sono
loro infine che minacciano di denuncia il Professore delle scuole elementari
perché si è azzardato a mettere un brutto voto al proprio pargolo, oppure che
sbraitano e sgomitano per concedere ai propri figli qualcosa che neppure
desiderano: una malevola vacanza mordi e fuggi, un deleterio passatempo
elettronico, un abito malamente ed inutilmente firmato.
La
generazione che oggi è genitrice è stata a suo tempo bombardata dagli aguzzi
mezzi della propaganda subliminale: non è tutta colpa loro. E’ la generazione
dai Duran Duran in poi che ha vissuto l’onda plastificante degli anni ’90, la
stessa che ha colpito la nostra classe politica, poi involuta (nella generazione successiva) in un
controvalore umano alla Renzi.
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