Alcune
immagini per riflettere sulla relativa semplicità occorrente nel produrre
materiale video e fotografico verosimile delle cosiddette missioni spaziali.
Le
enormi vasche di allenamento degli astronauti che servono per familiarizzare
con l’assenza di gravità, i cui effetti sono ben simulati dall’immersione in
acqua. Oscurandone lo sfondo ed illuminando il tutto con luce parallela, è possibile ottenere immagini molto verosimili
delle cosiddette ‘passeggiate spaziali’ che compiono gli astronauti attorno
alla stazione orbitale.
Gli
hangar aeronautici predisposti per le simulazioni delle ‘passeggiate lunari’, corredati da
strutture elevate alle quali gli astronauti delle missioni Apollo venivano
appesi con lunghissimi elastici per simulare la drastica diminuzione di gravità
propria del suolo lunare. Anche in questo caso, con l’aggiunta di pochi stratagemmi
scenici è possibile produrre materiale foto e video verosimile delle missioni
sul suolo lunare.
Questa
ultima immagine infine appare contraffatta. L’astronauta dovrebbe produrre sul
suo dorso un’intensa ombra nera (come quella visibile sulle rocce) ed appare invece chiaramente illuminato. Com’è
mai? Sulla Luna non esiste atmosfera che possa rifrangere la luce ed il suolo è
scuro e sabbioso. Le ombre perciò devono risultare nette e buie. La sagoma dell’astronauta
invece sembra illuminata da una fonte di luce supplementare (uno spot?) puntata
sulla parte alta del suo dorso. Il fondale poi è (spesso) sempre lo stesso per ogni missione lunare e le ombre appaiono sempre divergenti e non parallele (come invece dovrebbero essere). Il sole inoltre sembra davvero un grande riflettore del tipo 'da stadio', situato molto vicino al cosiddetto suolo lunare.
L'assenza di stelle nel cielo infine, è uno stratagemma molto 'furbo' per evitare clamorose incongruenze tra la posizione del satellite ed il firmamento. Difficile credere che nessun astronauta nelle migliaia di fotografie scattate in tutte le missioni Apollo non abbia resistito ad immortalare, ad esempio, la luminosissima via lattea, ben visibile anche da Terra, nonostante il denso filtro atmosferico terrestre. Lo stratagemma del 'cielo nero' viene poi utilizzato dalle successive missioni internazionali, cinesi e russe, confermando la diffusa complicità mondiale esistente nella copertura dell'affaire 'Spazio'.
L'assenza di stelle nel cielo infine, è uno stratagemma molto 'furbo' per evitare clamorose incongruenze tra la posizione del satellite ed il firmamento. Difficile credere che nessun astronauta nelle migliaia di fotografie scattate in tutte le missioni Apollo non abbia resistito ad immortalare, ad esempio, la luminosissima via lattea, ben visibile anche da Terra, nonostante il denso filtro atmosferico terrestre. Lo stratagemma del 'cielo nero' viene poi utilizzato dalle successive missioni internazionali, cinesi e russe, confermando la diffusa complicità mondiale esistente nella copertura dell'affaire 'Spazio'.
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