28/09/16

I Falsi Testamenti


Il FalsoTestamento’ è l’ultima fatica letteraria di Mauro Biglino edito da Mondadori. Nel libro si descrivono ed elencano le sostanziali identità di sostanza e di comportamento degli elhoim biblici e degli altri gruppi divini, che insistevano su altre porzioni di territorio terrestre e su altre popolazioni come quelle greche, romane, fenicie, barbariche, etc. … .
Interessanti a proposito sono le somiglianze esaustive tra le velleità degli elohim biblici e quelle altrettanto spaventevoli degli dei omerici, comparate nei versi dell’antico testamento e in quelli dell’iliade e dell’odissea. La schiatta ‘divina’ non smentisce mai la sua sete di possesso materiale, di autoritarismo grossolano, di indicibile crudeltà. Leggendo le scritture secondo le brillanti interpretazioni di Biglino, sorge immediato il sentimento di pietà umana verso quei popoli sventurati, sottoposti a tanto brutale dominio.
Dispiace solo che Biglino, scriva sempre i suoi libri come se fosse la prima volta. Dopo numerose pubblicazioni, e fatti i doverosi distinguo, ci si aspetterebbe maggiore schiettezza e minore propensione alle premesse deontologiche. Prima di ogni capitolo infatti (o quasi) dobbiamo perdere tempo nel leggere le sue istruzioni per l’uso che sono poi sempre le stesse e riguardano la sua visione diretta e letterale dei testi antichi.


Ci si aspetterebbe dal Biglino d’oggi maggiore immediatezza data la consapevolezza di aver ormai convinto decine di migliaia di persone a rivedere le proprie convinzioni sui personaggi biblici. Sarebbe a mio parere doveroso incamminarsi nelle ipotesi più strutturate e fare paragoni con l’era attuale, non priva di interferenze possenti, oggi come allora.
La tecnologia è sempre stata l’arma del potere trascendente, il mezzo con il quale diviene immanente. Oggi come allora sono graditi i sacrifici di carne e sangue umano; oggi come allora l’obiettivo del potere è il dominio.
Dovremmo infine porci la domanda se sia ancora valido ed accettabile oggi il nostro riferimento ingenuo alle religioni ed alle ritualità. Dovremmo chiederci se il tempo speso all’osservanza di regole imposte non sia sprecato. Dovremmo infine conoscere meglio noi stessi e le peculiari modalità del nostro pensiero, senza perdere tempo in cantucci del sapere (come è ormai la teologia) che hanno avuto il solo ruolo di impedire una visione chiara ed obiettiva della nostra condizione umana.

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