27/09/16

Indizi Minimi di una Apocalisse Spuria


Per rendersi conto degli effetti deleteri di un condizionamento che pare irreversibile, basterebbe considerare il solo richiamo, la lusinga, esercitata dall’industria del turismo di massa quando si fa garante di portarci in luoghi “ancora incontaminati”. Nella richiesta dell’offerta, in un certo senso, è implicita la stessa confessione circa la fonda aberrazione che categorizza esistenze sempre più tristi.
E’ la sottintesa ammissione di sconfitta esistenziale del nuovo “proletariato morale” cui appartiene trasversalmente ogni ceto sociale che s’identifica nel “progresso”. Viviamo in un ambiente degradato, sempre più simile per analogia simbolica ad una sorta d’inferno artificialmente assemblato e chiediamo all’industria del turismo massificato di portarci la dove il degrado sembra non essere ancora arrivato. Tale aspirazione, in realtà, rappresenta unicamente l’infelice assuefazione alla condanna toccata in sorte al cosiddetto “uomo emancipato”, figlio del progresso, inteso come l’im-perfetto sottoprodotto esistenziale di una non-cultura che per esistere deve alterare irrimediabilmente le sorgenti dell’equilibrio e della grazia.
Ciò è considerato perfettamente legittimo dall’uomo-cavia-consumatore, ma in realtà è solo una follia, una follia propriamente oscura.
Il culto dell’efficienza solo materiale, su cui basa la propria autorevolezza il macchinismo imperante, tende a formare masse di persone dalla coscienza anestetizzata, miseramente nevrotizzate e completamente aperte, ossia, del tutto indifese, a ogni tipo d’imbonimento collettivo la cui unica finalità, peraltro davvero maldissimulata, è la castrazione morale dell’intera umanità.
Tuttavia, non possiamo disconoscere il mondo nel quale viviamo, ma è altresì palese lo stadio avanzato dell’attuale “evoluzione regressiva”. La cosiddetta “civiltà moderna”, impropriamente definita come “civiltà”, il suo innovativo apparato ideologico transnazionale (globalizzante) non è altro che un energia (eggregora) distruttiva e omicida.
E’ la nuova, sofisticata e deleteria, forma d’intesa tra quanto stimola e legalizza subdolamente i vizi peggiori assieme la conseguente aggressività che comporta appunto l’essere irrimediabilmente viziati e al tempo stesso impossibilitati ad esaudire le molteplici smanie artificiosamente indotte, dunque, una nuova società globale totalmente deviata verso un inesorabile quanto incombente suicidio di massa, giustificato peraltro come “inevitabile conquista del progresso”.

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