Levitico 19:28 -
“Non vi farete incisioni nella carne, né vi farete tatuaggi addosso, io sono il
Signore.”
Il post che segue
è tratto da un sito cattolico, ‘Il Ritorno’, contenente numerose citazioni. Le
riflessioni proposte dall’autore mi sembrano interessanti per riflettere sull’argomento
tatuaggi, piercing ed in generale sulle tante marchiature del corpo proposte in
questi ultimi anni dal sistema.
La moda del
tatuaggio, lungi dall’essere una pratica rivoluzionaria, è invece quanto di più
conformista si possa immaginare: laboratori di tatuaggi spuntano in ogni dove. Senza
criminalizzare tale pratica, laddove sia da intendersi come giocoso passatempo,
è opportuno però riflettere su di essa e sulle implicazioni spirituali prodotte.
Occorre infine ricordare come l’epidermide segni il confine, sacro ed
inderogabile, tra l’essere umano e l’ambiente in cui vive. L’articolo:
CENNI STORICI E
RIFLESSIONI
“La ricerca
storica attribuisce agli antichi Egizi la pratica del tatuaggio in modo
sistematico”. «Gli israeliti venivano dall'Egitto, dove "la pratica di
farsi tagli sul volto, sulle braccia e sulle gambe nel periodo del lutto era
comune tra i pagani ed era considerato un segno di rispetto per il morto, ma
anche una specie di offerta propiziatoria verso le deità che governavano la
morte e la tomba". Altra pratica diffusa nel paese che li aveva resi
schiavi, era quella dei tatuaggi rappresentati con figure, fiori, foglie,
stelle o altri disegni su varie parti del corpo. "Erano realizzati con dei
ferri infuocati, talvolta con inchiostri e pittura … è probabilmente associato,
secondo Levitico 19:29 al costume di adottare tali segni in onore di qualche
idolo, così si spiega chiaramente la proibizione. Perciò, venivano saggiamente
vietati perché erano segni di apostasia e inoltre erano indelebili"»
Uno dei
significati basilari dunque del tatuaggio era il senso di appartenenza, inteso
come possesso, dedizione o schiavitù a qualcuno o a qualcosa. Un “marchio” se
così si può dire che legava il corpo marchiato al suo padrone (che poteva
essere un’altra persona o un idolo).
“I Romani marchiavano i criminali e gli schiavi. Plinio e Svetonio ad esempio scrivono della marchiatura degli schiavi di Roma con le inziali dei loro proprietari e dei ‘servi stimmatici’ cioè dei servi trovati a rubare e punti con la marchiatura a fuoco sulla fronte”
Forse il primo
marchio/tatuaggio di cui si parli nella storia dell’uomo vista dalla Bibbia è
quello di Caino. Egli dopo l’uccisione del fratello Abele non si pentì e fu
scacciato da Dio che mise un segno sulla sua fronte (un marchio dovuto alla sua
infamia ma che aveva anche la funzione di proteggerlo dall’odio degli altri
uomini) (Genesi 4:8-15).E’ significativo
che nella Bibbia l’accenno ad un marchio non sia solo nella genesi con Caino,
ma anche nell’Apocalisse con il c.d. “marchio della bestia”.
Caino e il
marchio della Bestia: due riferimenti ai segni sul corpo non certo positivi che
collegano il primo peccato di morte della storia con l’ultimo marchio di Satana
(666) che tenta di distruggere l’uomo.
Estendendo il
discorso ad oggetti come anelli (il simbolo del teschio delle SS naziste) o ai
bracciali (nelle ragazze il braccialetto alla caviglia viene ancora chiamato
“alla schiava”) si può riconoscere quasi sempre un’origine di servitù e di
catene o di volontaria dipendenza. Ma anche nell’uso del piercing c’è un
riferimento alla schiavitù: «Al tempo
dell'Antico Testamento, ad uno schiavo che voleva rimanere presso il suo
signore, veniva forato l'orecchio con una lesina, come segno della sua
volontaria sottomissione al padrone, che egli “servirà per sempre” (Esodo 21:6
e Deuteronomio 15:17). Può essere qui fatto un parallelo che non sia
necessariamente un'affermazione dogmatica? Non potrebbe essere probabilmente un
segno del fatto che ci si consegna consapevolmente o no, come schiavi a qualcuno?
La Bibbia afferma che esiste uno schiavista invisibile, che lega gli uomini a
sé tramite il peccato, ed è chiamato anche dio di questo mondo (Giovanni 8:34 e
II Corinzi 4:4).»
La Bibbia non fa molta distinzione tra il tatuaggio (inteso come incisione di segni vari sul corpo) e i tagli volontari per vari motivi come nell’autolesionismo.Il confine tra culto dei morti e spiritismo è molto sottile.
La moda dei
tatuaggi e dei piercing è recente. Questa, esaltata dai mass media, fa passare
come piacevole ed originale un pericoloso messaggio che più conformista non
potrebbe essere.
«Le riserve si
possono ricondurre a tre ragioni fondamentali. La prima ragione è che i
tatuaggi possono costituire, specie se praticati senza le dovute cautele, un pericolo
per la salute. La seconda ragione è che la moda attualmente in voga è spesso
collegata a una cultura della trasgressione e a una tendenza alla esibizione
provocatoria ed erotizzata del corpo indubbiamente problematiche per la morale
cristiana. La terza ragione è che la cultura che ha incrementato l’attuale moda
ha talora radici nell’esoterismo e perfino nel satanismo: un simbolo
apparentemente innocuo proposto dalla cultura del tatuaggio potrebbe avere
significati nascosti che un cristiano dovrebbe sicuramente aborrire, anche
perché si tratta di segni sul corpo che rimangono e che non è facile
cancellare.»
Questa moda, a
cui ne seguiranno probabilmente altre peggiori, si inserisce nel filone dell’imbarbarimento
dell’uomo dovuto al suo allontanamento progressivo da Dio. L’uomo senza la
guida di Dio regredisce a forme sempre più tribali ed istintive.
«Si dovrebbe
essere d'accordo sul fatto che il boom dei tatuaggi va di pari passo con il
rifiorire di correnti paganeggianti ed esoteriche. Pertanto, è importante
notare che la Bibbia parla di queste pratiche in relazione al giudizio di Dio
verso i popoli (Geremia 41:5; 48:37). Per tale ragione, i cristiani dovrebbero
prendere le distanze da ogni genere di tatuaggio»
Ciao Ghigo, grazie per aver dedicato un post all'argomento tatuaggi. Concordo con l'articolo e pare di scorgere un legame tra il tatuaggio inteso come segno indelebile sul corpo e la schiavitù sia sul piano fisico ad un padrone (pratica ormai superata) che quello animico ad entità che evochiamo forse incosapevolmente a seconda del segno/disegno. Starne alla larga dai tatuaggi indelebili e piercing è la decisione migliore in tutti i casi.
RispondiEliminaSenz'altro Ron. Strana mania di questi tempi bizzarri. Ciao, grazie per il tuo contributo
EliminaConcordo con Ron.
RispondiEliminaDue articoli per unire i puntini
RispondiEliminaLa nuova moda: tatuaggio del codice a barre sulla nuca
Codice a barre tatuato "per la sicurezza dei bambini"
Un altro articolo sul medesimo tema
RispondiEliminaDavvero inquietante Corrado. Prima o poi, la scusa per inserirci il microchip sottopelle la troveranno. Sono abili, scaltri e seduttivi. Peccato però che in molti ormai abbiano già mangiato la foglia ... ciao
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