Il
sistema educativo di stato è un efficace strumento paramilitare di programmazione mentale, istituito al fine di abituare l’individuo - nato libero - al futuro lavoro
subordinato e gerarchizzato. I regimi moderni infatti organizzano, sin dalla
loro istituzione, il sistema educativo in modo da imprimere nelle menti ancora acerbe
i dettami dell’obbedienza, del sistema premio/punizione, dell'osservanza della gerarchia. L’articolo
a seguire di controscuola mi sembra sintetico ma ben argomentato (le enfasi sono di freeskies):
La
scuola è come una prigione.
Questa
frase è un eccesso? E’ un’analogia? Vi dico la mia.
Perché
la maggior parte dei bambini non ama andare a scuola? E’ ovvio: i bambini
desiderano essere liberi e la scuola li priva di questo diritto fondamentale. Tutti
desideriamo essere liberi, possiamo dirlo ad alta voce, possiamo pensarlo e
basta, ma è palese che, per gli esseri umani (e non solo, il mio pensiero va anche
agli animali da allevamento), uno dei bisogni primari sia la libertà. Purtroppo
per una grande porzione della popolazione italiana la scuola è un obbligo per
legge: i genitori credono di non avere alternative, difficile è trovare scuole
veramente libere o decidere di fare educazione parentale.
La
situazione nelle scuole sta peggiorando di anno in anno: le classi sono
sempre più numerose, gli insegnanti non offrono una continuità di relazione, i
momenti di svago sono tenuti al minimo, le gite cancellate per mancanza di
denaro, gli atti di bullismo sono in aumento così come i casi di disturbo da
deficit d’attenzione ed iperattività, dislessia e quant’altro. Vi siete chiesti
come mai? I bambini a scuola non sono liberi, come credete che possano
apprendere in un ambiente coercitivo?
La
scuola è un ambiente anormale e artificiale. I bambini sono malleabili e sanno
solitamente adattarsi, ma togliere loro la libertà li rende infelici, inattivi,
incapaci di gestirsi autonomamente. Alcuni di essi si conformano, ma molti
devono sopprimere il loro essere per riuscire a sopportare la routine
quotidiana. Questa precoce forma si stress provoca delle conseguenze che sono
sotto gli occhi di tutti, ma che spesso scegliamo di ignorare o minimizzare.
Per la società odierna tutti devono essere scolari e coloro che non si
uniformano, bambini o adolescenti che siano, sono etichettati come
problematici, incapaci, perdenti e addirittura in alcuni casi essi vengono
sottoposti a medicamenti per calmierare la ribellione che deriva da questo
infelice stato. Non esistono alternative alla scuola che siano socialmente
plausibili.
Se fossero
gli adulti ad essere obbligati a stare sei/otto ore della loro giornata in una
stanza, chiusi in un edificio, senza possibilità di uscire se non al suono di
una campanella, dal lunedì al sabato, ogni giorno, per 16 anni della loro vita
qualcuno griderebbe allo scandalo. Si farebbero proteste e raccolte di denaro
per salvare i poveretti. Per i bambini non si fa nulla. Voi sareste felici di tornare indietro a quegli anni della vostra infanzia?
Si
parla di scuola come di lavoro. Essa è infatti considerata il lavoro dei
bambini, non a caso gli orari dello studente imitano spesso quelli dell’ufficio
dei genitori. Peccato che essa sia un lavoro che i bambini non possono
scegliere. Gli studenti non possono cambiare posto di lavoro, non hanno
sindacati, non possono lamentarsi con nessuno, non hanno una sistema legale che
li protegge dai maltrattamenti … certo, oggigiorno gli studenti non vengono
puniti fisicamente (o almeno non dovrebbero esserlo), ma vengono puniti con
l’umiliazione.
L’umiliazione
e la denigrazione che si subiscono a scuola sono un castigo ben peggiore di uno
schiaffo. I nostri figli vengono continuamente paragonati tra di loro,
etichettati, giudicati e obbligati a fare ciò che non vogliono. Tristemente le
nuove generazioni pensano che lo scopo della loro vita sia “essere migliore”
degli altri (e non intendo in bontà e altruismo, purtroppo) quindi essere
considerati nella media significa rappresentare un fallimento all’interno della
propria cerchia.
E la
famiglia? La mentalità della scuola si è estesa a tutta la società, i genitori
tarpano le ali ai loro figli tanto quanto le istituzioni. Quanta libertà ha un
bambino a casa? Può decidere cosa fare e quando farlo? Raramente. Si crede che
i bambini debbano essere supervisionati in ogni momento della giornata. Madri e
padri non si accontentano di fare i genitori, essi si vedono più come guide,
come maestri e non possono lasciare i bambini giocare liberi perché devono
continuamente stimolarli ed inquadrarli. Dopo scuola ci sono i compiti da fare,
ma tanto fuori dalla casa, il bambino solo, non può uscire … ma allora che
fare ?
Lo si iscrive a dei corsi organizzati dove non può giocare ed esprimersi
in libertà, ma deve seguire quello che gli viene detto da un ennesimo
adulto/insegnante. I ragazzi non sanno cosa significhi gestirsi, non sanno cosa
comporti occuparsi di loro stessi. Non hanno mai goduto del piacere di farlo. Il
gioco libero è fonte di apprendimento. Osservate e ascoltate dei bambini sani e
liberi che giocano tra di loro (se ne trovate): l’attività è estremamente
complessa, mentre giocano imparano a scrivere, a leggere, ad esprimere le loro
idee, a convincere altri delle loro opinioni, a negoziare, a influenzare i loro
amici nel rispetto delle regole decise in comunione. Oltre alla mente
esercitano il loro corpo, spesso all’aria aperta, diventando più forti, più
sani, sviluppando il loro fisico armoniosamente e acquisendo nuovi talenti.
Quando
riusciremo a vedere i bambini come individui con i propri diritti e la propria
inviolabile libertà? Quando smetteremo di dire ai bambini e ai ragazzi cosa
fare 24 ore al giorno? Quando cambieremo i paradigmi della società e smetteremo
di violare il loro senso di libertà continuamente? Presto, mi auguro che
avvenga presto. Ci sono persone che lo stanno già facendo, ma intanto la
scuola è una prigione.
Sono d' accordo con te e speri che Ce la faremo! Infatti ho tutto l' estate per invetarmi qualcosa. :-))) Basta scuola! pero serve una nuova "didattica" tu lo sai da dove prenderlo? Perché anche con la scuola parentale sono costretta seguire un educazione programmata- limitata, o mi sbaglio? Che possibilità ci dono scuole private al pagamento che non posso permettere, o scuola parentale, c'è altro?
RispondiEliminaPer un'ottima scuola parentale occorre solo una buona ed amorevole famiglia.
Eliminagrazie per mettere su "carta" quello che penso!
RispondiEliminaGrazie a te Daniele, i blog servono proprio a questo! Ciao
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