Non esiste una fotografia della Terra dallo spazio che non sia frutto di manipolazione digitale: fotocomposizione, editing, fotoritocco.
Ciò è davvero
sorprendente se si considerano i numerosi lanci di satelliti e sonde
interplanetarie lanciate in gran numero dalle sedicenti agenzie spaziali
statunitensi, europee, indiane e cinesi. A nessuno è venuto in mente di puntare
le loro potenti fotocamere in direzione del pianeta Terra per una manciata di
secondi ed immortalare così il proprio pianeta di provenienza?
Ci hanno fatto
credere addirittura di essere riusciti ad atterrare su di una cometa ed aver
scattato delle foto della sua superficie! Della Terra invece, niente, solo
immagini posticce, elaborate, irreali.
Non sappiamo
quindi come sia fatto il supporto sul quale insiste la bio-sfera (?), non ne
abbiamo prova diretta. Sappiamo però che le missioni spaziali sono un grande
inganno, perpetrato ai danni dell’umanità. L’inganno serve evidentemente per
deviare milioni in progetti segreti ma probabilmente serve anche a dare all’umanità
tutta una percezione precostituita dell’ecosistema terrestre.
Mi viene in mente
l’emblema della massoneria: la squadra ed il compasso sovrapposti. Lo strumento
per disegnare l’ortogonalità e quello per tracciare cerchi e curve. Dimensioni
diverse, diversi appannaggi di conoscenze tenute per pochi. Sono quei pochi che
conoscono la vera forma della Terra?
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